We're sorry but our site requires JavaScript.

di DON MICHELE ROMANO - La pagina del Vangelo di oggi (Lc 5, 1-11), nel mentre ci mostra Gesù salire su una barca, ci sta dicendo che, con tutti i gesti che compie, è impensabile pensare ad una Chiesa senza Cristo! È lo stesso Pietro a dichiararlo apertamente: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla" (v 5a). Tuttavia, Pietro, che aveva ben sentito dire a Gesù: "Senza di me non potete far nulla" (Gv 15, 5), intuisce l'ammonimento del suo Maestro: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca" (v 4), e fiducioso afferma: "Ma - In verbo tuo laxabo", ovvero: "Sulla tua parola getterò le reti" (v 5b). La pesca miracolosa che segue, diventa così, non solo elemento di sequela per Pietro e compagni, che diventeranno "pescatori di uomini", ma nel contempo, è preludio di quanto accadrà ai futuri ministri del Regno di Dio, ovvero, di tutti coloro che saranno capaci di lasciare tutto: lavoro, famiglia, amici, barca, ecc., per seguire Gesù: "Lasciarono tutto e lo seguirono" (v 11). Domanda: "Se oggi Gesù, facesse a noi, la proposta di seguirlo, avremmo il coraggio di accoglierlo nella barca della nostra vita, e poi di lasciare tutto e seguirlo? La proposta è allettante, ma ci riusciremo solo se sapremo riconoscerlo come il nostro Signore, spogliandoci di ogni nostra paura, fidandoci di Lui e osando in acque più profonde, verso orizzonti più lontani, da quelli che solitamente limitano la nostra mediocrità, fatta di ansie e scoraggiamento! Cristo conosce bene le zone di pesca, a noi quindi, la scelta: o restare nel porto dei nostri egoismi, o l'incamminarci verso i suoi orizzonti. Pertanto, auguro a tutti voi, una serena e santa giornata.