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Mandatoriccio (Cosenza) - Ipocrisia o Coerenza?!


di DON MICHELE ROMANO - ll Vangelo di questa 22a Domenica del Tempo Ordinario (Mc 7, 1-8.14-15. 21-23 - Anno B), ci presenta i tre brani del capitolo settimo, legato da un comune filo conduttore: da una parte la "purità" rituale, sostenuta da Scribi e Farisei, che si arrogano il diritto di sentirsi "rappresentanti della fede", e dall'altra vediamo l'autorevolezza di Gesù, che consegna ai suoi discepoli (di allora, di oggi, e di sempre!), lo "stile di vita" autentico, per chi aspira ad entrare nel Regno di Dio, dichiarando che la vera "contaminazione" dell'uomo, è quella che alberga dentro di lui, nel suo cuore: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me" (Is 29, 13). Nella prima parte della penicope (vv 1-8), troviamo

l'arringa di Scribi e Farisei, che rimproverano tutti coloro che, non seguivano "nei dettagli", la Tradizione, che imponeva il rispetto della"Kashrùt", ovvero, la normativa che sostenevano essere radicata, nella stessa Legge. Gesù, taglia corto, e si scaglia contro questa "manipolazione" della Legge, soprattutto contro l'inganno e l'errata interpretazione: "Siete veramente abili nel rifiutare il Comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione (v 9). Così pure nel secondo e terzo brano dell'odierna pericope Evangelica (vv 14-15.21-23), anche se Scribi e Farisei sono assenti, tuttavia, sono sempre le questioni "legali" sulla purità ed impurità, e la loro interpretazione restrittiva della Legge, che finiscono per assorbire tutta l'attenzione della vita religiosa: viene anteposta una lettura "legalistica" ed ipocrita, all'Amore per gli altri! Nella Toràh, venivano distinti i cibi "Kasher" 
(ossia "leciti"), da quelli "Taref" (ovvero, "non leciti"), con un valore normativo del tutto particolare. Purtroppo, ancorati come erano a questo retaggio legalistico, nè la folla, nè gli stessi discepoli, comprendono il linguaggio di Gesù, per cui si rende necessario che il Maestro, spieghi loro il significato profondo della sua Parola. Gesù, certo, non invita a "trasgredire" le leggi, consumando ad esempio, carni di animali proibiti. È, piuttosto, l'invito ad evitare quella ipocrisia, che si concentra sulla superbia umana: più che negli alimenti, l'impurità si contrae tutte le volte, che si antepone se stessi ed il proprio egoismo, al bene dei fratelli: "Tutto ciò che è stato creato da Dio, è buono, e nulla va rifiutato", ci ricorda San Paolo (1Tm 4,4). Purtroppo, sappiamo bene, che l'uomo, "tendenzialmente", è rivolto al male, e lo stesso San Paolo ne ha fatto esperienza: "Io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio" (Rm 8,19). A questo proposito, nel Vangelo, Marco, riportando le parole di Gesù, elenca un lungo catalogo di dodici "vizi" (vv 21-22), che trovano la loro "sorgente", nel cuore dell'uomo: "Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori, non può renderlo impuro?”(v 18b); così rendeva puri, tutti gli alimenti (v 19). Non da "fuori" quindi, ma da "dentro", provengono la purezza e la contaminazione! Per Gesù, è il cuore che deve essere pulito, libero, puro, perché è lì che abita a Dio: "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio" (Mt 5, 8). Allora, chiediamoci: Nella nostra vita, siamo mossi da Dio o dal demonio? Dall'Amore o dall'egoismo? Perciò, non illudiamoci di essere "in regola" con Dio, sol perché tante volte, da bravi ipocriti, siamo capaci di osservare scrupolosamente, ogni piccolo precetto, trascurando poi, l'amore e la coerenza di vita, che ci rendono responsabilmente liberi ed autentici! Diversamente, incappiamo nel rimprovero di Gesù: "Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello" (Mt 23, 24). Anche in Parrocchia, cerchiamo di essere "seri" (come Dio è "Serio"), e non confondiamo la nostra fede, con le tante tradizioni o abitudini che ci fanno solo impantanare nella palude, di vuote prescrizioni! Recuperiamo la nostra libertà interiore, per vivere "gioiosamente", da veri discepoli del Signore. Sant'Agostino, in questo, ci incoraggia: "Ama e fa' cio che vuoi!" Con questo proposito nel cuore, Auguro a voi tutti, di trascorrere una serena e Santa Domenica.

 


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 01/09/2024

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