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Mandatoriccio (Cosenza) - Vescovi, presbiteri e tanti fedeli per il 45* di sacerdozio di don Michele Romano


di ANTONIO IAPICHINO – Sono stati davvero in tanti a ritrovarsi nella parrocchia “San Giuseppe Operaio” di Mandatoriccio Mare per festeggiare i 45 anni di sacerdozio di don Michele Romano. Tutti riuniti attorno al parroco originario di Caloveto e che serve la chiesa di Rossano – Cariati. Ha insegnato per circa trent’anni Sacra Scrittura nell’Istituto di Scienze religiose “San Nilo” di Rossano e Religione nelle scuole statali. Autore di vari testi. Diversi sono stati i paesi in cui don Romano ha operato come parroco: San Lorenzo del Vallo, Mandatoriccio centro e Crosia centro storico (parrocchia “San Michele Arcangelo”). Da settembre 2015 don Michele Romano guida la parrocchia situata nella zona Marina di Mandatoriccio. Ordinato sacerdote nel 1979, a Caloveto, per le mani dell'allora (ed oggi compianto) Arcivescovo, Mons. Antonio Cantisani, ha sempre operato con spirito di sacrificio e servizio verso la Chiesa e il popolo di Dio.  La Celebrazione Eucaristica, che si è tenuta all’aperto, sul piazzale antistante la chiesa, è stata presieduta dall’Arcivescovo di Rossano – Cariati, e concelebrata dal vescovo di Cassano all’Ionio, mons, Francesco Savino, dai vescovi emerito, mons. Francesco Milito e mons. Luigi Renzo e da tanti sacerdoti.  Presenti anche il sindaco di Mandatoriccio, Vincenzo Grispino, e quelli di Caloveto (paese di origine), Umberto Mazza e di Crosia (in cui ha operato) Maria Teresa Aiello. “Quanta fatica ha affermato pubblicamente il sacerdote - ma anche quanta gioia, nel riscoprire l’agire di Dio nella mia vita, con le tante "Dio-Incidenze", che hanno sempre illuminato. Il mio cammino. Questo mi dà la forza, di essergli sempre fedele, fino alla morte, fino a poter dire, un giorno, con San Paolo: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede". (2Tm 4, 7-9). Ma il mio grazie a Dio, ha radici ancora più profonde: sento di appartenere agli Operai della prima ora, chiamati a lavorare nella Vigna del Signore e posso dir,e con un certo orgoglio, che mi sono sempre accontentato dell'unico denaro, pattuito con il Signore, non ho mai invidiato, o peccato di gelosia, quando ho visto la Misericordia di Dio, che ripagava ugualmente, anche i miei amici. Penso che in questo, abbia contribuito l'educazione che ho ricevuto nella mia Famiglia d'origine, dove i grandi insegnamenti ai valori etici e religiosi, appresi dalla Nonna Maria e dai miei amati ed indimenticabili genitori: papà Domenico e mamma Gerardina, siano stati le pietre miliari, che hanno caratterizzato il mio cammino di cristiano e di sacerdote”.


di Redazione | 26/08/2024

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