Oltre 350 articoli presentati, 45 sessioni scientifiche (articolate in Thematic Sessions e Focus Sessions), 12 eventi speciali, coinvolti oltre mille studiosi, molti dei quali in arrivo da 20 Paesi di tutto il pianeta: questi i numeri di un appuntamento di studi unico nel suo genere, che ogni due anni fa convergere in questa città del Mezzogiorno numerosi ricercatori e accademici di levatura internazionale.
Tra i suoi obiettivi - ormai dal 2014 -, grazie al supporto e all’impegno di numerose società scientifiche, promuovere il dibattito interdisciplinare e accompagnare il trasferimento al territorio dei risultati della ricerca.
L’Ateneo regginorivendica peraltro una centralità sullo scacchiere universitario euromediterraneo che guardi non più verso un Nord mitteleuropeo, ma piuttosto a inedite sinergie tra Est e Ovest d’Europa che risultino incardinate sulla ricerca e l’approfondimento.
“L’Università “Mediterranea”, attraverso Nmp, continua a offrire il proprio significativo contributo al dibattito scientifico nazionale – rileva il Rettore, Giuseppe Zimbalatti – e riafferma la propria centralità nel dialogo tra i Paesi del Mediterraneo”. E Francesco Calabrò, direttore scientifico del Simposio Nmp, rimarca quanto sia stata certosina l’opera di preparazione della “tre giorni” di studi e confronto in riva allo Stretto. “Le trasformazioni urbane, lo sviluppo delle aree interne, la valorizzazione del patrimonio culturale, la transizione ecologica e digitale saranno un po’ il cuore della nostra ‘tre giorni’ di studi – afferma il docente di Estimo del Dipartimento Diceam (Ingegneria civile, energia, ambiente e materiali) dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria –. Alla promozione nuove generazioni sarà dedicato il conferimento di due premi: l’ “Edoardo Mollica” destinato a giovani ricercatori e il “Valeria Morabito”, riconoscimento per giovani ancora in formazione. La cerimonia d’apertura, col tributo a Roberto Camagni portato dal panel internazionale di keynote speakers, traccerà gli orizzonti della ricerca in questi settori”.
Nell’intensa sequenza di sessioni di lavoro, tre i momenti-chiave.
Intanto il Tavolo nazionale del Turismo culturale promosso da Icomos Italia e Icomos internazionale, tra promozione dei territori turisticamente periferici e il sovraffollamento turistico dei luoghi più visitati. Un secondo “zenit” riguarderà il progetto d’Itinerario culturale del Consiglio d’Europa sul Paesaggio culturale bizantino nelle aree interne del Mediterraneo. E non mancherà un approccio scientifico agli effetti generati dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto
di Redazione | 22/05/2024
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