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Mandatoriccio (Cosenza) - Gesù, nostro Redentore


di DON MICHELE ROMANO - "In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la Redenzione, il perdono delle colpe..." (Ef 1, 7a). Gesù, quale nostro Redentore, nella sua vita, ha preferito identificarsi sempre con  il titolo di "Figlio dell'Uomo", secondo la visione di Daniele 7, 13a ,
anziché "Figlio di Dio", per non incappare nel rischio blasfemìa, considerato, cioè, il titolo "bestemmia" per i Giudei. Ma tanti sono stati gli altri appellativi di Gesù: Signore, Maestro, Salvatore, Rabbì, Cristo, Profeta, Rabbunì, ecc..., ma è fuori di dubbio, che il titolo che più gli si confà è quello di: "Redentore".
Il termine Redentore, vuol dire: liberare qualcuno da una condanna o schiavitù, pagando il prezzo della sua condanna. Nel caso della nostra Salvezza, "Redenzione", è il prezzo pagato da Gesù, che ci ha riscattati dalla colpa del Peccato Originale, e delle sue conseguenze, pagando con la propria vita, la nostra condanna. Questo titolo di Redentore, ha una valenza biblica ancora più profonda, perché va ad innestarsi in un contesto culturale, quello del suo tempo, dove la figura del Redentore aveva un ruolo ed un riconoscimento sociale importantissimo. Se, ad esempio, una famiglia era indebitata fino al collo, e non poteva più sanare il suo debito, il creditore aveva la possibilità di far mettere in carcere tutti i membri di quella famiglia  riducendoli in schiavitù. Solo se (E questa, allora, era l'unicapossibilità prevista dalla legge vigente), si faceva avanti Il parente "più prossimo" di quella famiglia, in questo caso il fratello del Capofamiglia, e andava dal Giudice, dicendo: "A quanto ammonta il debito di mio fratello?" Poniamo 10.000 Talenti! Bene! Ecco, pago io il debito di mio fratello! Liberava, così, suo fratello e tutta la sua famiglia dal carcere, e li riscattava dall'onda della schiavitù. In seguito a questo grande gesto di amore e solidarietà, tutti in Paese, chiamavano quel Fratello, che si era accollato il debito, il "Redentore" di quella Famiglia! Ecco perché, anche noi, oggi, chiamiamo Gesù: il nostro Redentore. È Lui che ha pagato il prezzo del nostro riscatto, facendosi nostro Fratello, ovvero "Familiare più prossimo", e si è ha sacrificato per la Salvezza di noi tutti, "riscattandoci, per mezzo del suo sangue", dal peccato originale, e dalla schiavitù di Satana. È Gesù che ha pagato il prezzo più alto, per liberarci dalla nostra giusta condanna: "Infatti - dirà San Paolo - siete stati comprati a caro prezzo" (1Cor 6, 20a), procurandoci il perdono di Dio. Non sempre, tuttavia, ci rendiamo conto di quanto sia immenso il "Dono" che ci ha fatto il Signore Gesù: ci ha riaperto la "porta" del Paradiso: "Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato" (Gv 10, 9a). E che Dio ci aiuti a comprendere sempre più, la ricchezza della sua Grazia, che ha fatto "abbondare in noi, con ogni sapienza e intelligenza" (Ef
1, 8). Anche se nella vita, non mancano difficoltà ed incomprensioni, così come è stato per il profeta Giona, nell'Antico Testamento, sia la nostra Fede in Cristo, simile alla sua: "Io so che il mio Redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio..., e i miei occhi lo contempleranno e non un altro" (Gb 19, 25- 27). A tutti, un caro saluto, per una serena giornata, col cuore di Gesù.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 02/06/2023

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