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Rossano (Cosenza) - Quando viviamo istanti di felicità


di LETIZIA GUAGLIARDI - Quando viviamo istanti di felicità, fermiamoci e diciamo: “Quello che sto vivendo è bellissimo”. Molte persone vivono momenti di benessere e non se ne accorgono. Vanno avanti per inerzia, spesso lamentandosi, a volte aspettando la felicità senza cercarla. Nel nostro recente viaggio d’istruzione, invece, io e i miei colleghi Stefania Romanello e Salvatore Greco ci siamo soffermati molte volte insieme ai nostri studenti dell’ITI “E. Majorana” di Rossano per assaporare ogni istante di felicità che ci ha colpiti, spesso per nostra scelta, a volte “per caso“. Ogni piccola, semplice situazione felice l’abbiamo cercata, afferrata e trattenuta il più a lungo possibile, senza esitare.

Il nostro viaggio d’istruzione – per gli studenti di prima e seconda classe – è stato pensato e progettato mescolando storia, arte, natura, gastronomia e divertimento. Tre giorni straordinari (dal 15 al 17 maggio) in un posto straordinario come il Salento.

Lecce, Gallipoli, Otranto, Santa Maria al Bagno, Uluzzo, Sant’Isidoro, Porto Cesareo: luoghi incantevoli ricchi di fascino, di inestimabili patrimoni storico-artistici, di gioielli architettonici.

Poeti, architetti, scalpellini, artisti hanno dato a questi luoghi un eccellente aspetto barocco: cattedrali, chiese, archi, ninfei, palazzi, obelischi, vicoli stretti e tortuosi, viali larghi e alberati e case eleganti con i colori caldi della pietra leccese, di giorno bianca e la sera oro. E poi rosoni, girali, ghirigori, volute, colonne tortili, festoni, serliane e archi in cui si intravede il cielo, angeli che sembrano riposare sui palazzi, pellicani sulle chiese, gerani rossi sui balconi.

Abbiamo fatto caso ad ogni momento di felicità.

Gli angoli nascosti e inattesi seguendo i tanti vicoli pieni di vita, di colori che spiccano sul bianco delle case, di odori. Le sorprese dei capolavori di cartapesta: qui i segreti di questa antica arte si tramandano da secoli. Camminando lentamente si scorgono le suggestive botteghe dei maestri cartapestai che mescolano sapientemente acqua, stracci, paglia e gesso. Sono rimasta sbalordita dalle loro creazioni e stentavo a credere che fossero fatte con questi umili materiali.

Il sole, dopo giorni di pioggia e vento, ci ha invitato a passeggiare sulle spiagge di sabbia fine e dorata esplorando il litorale che abbraccia ogni posto visitato con scogliere, calette, scalette e sentieri.

Il mare, cristallino con tutte le gradazioni del verde e del blu, ha “costretto” alcuni nostri ragazzi a tuffarsi per un divertentissimo bagno fuori programma.

E dopo il bagno a Sant’Isidoro, tutti a pranzo al ristorante “Armonia del mare” di Stefano Prete, giovane titolare e cuoco bravissimo che cura con passione questo confortevole posto a due passi dal mare. Abbiamo molto apprezzato la sua cucina mediterranea, il pesce fresco, le pietanze presentate con sapiente cura dei particolari. Il personale, gentile e accogliente, ha soddisfatto ogni nostra esigenza. Se ti trovi da quelle parti te lo consiglio.

.A proposito di cucina…siamo stati travolti da tante ondate di gustosa felicità. Prima di tutto il re della colazione: il pasticciotto. Appena sfornato, è uno scrigno di pasta frolla racchiude una crema buonissima.

Il rustico: dorata pasta sfoglia dalla forma circolare che racchiude un ripieno di mozzarella, pomodoro e besciamella. Croccante fuori, morbido e filante dentro: uno sprazzo di felicità avvolgente.

La puccia salentina, il tipico pane che, essendo senza mollica, si può farcire come si vuole.

Il polpo alla pignata: il polpo cuoce con la sua stessa acqua in una pentola di terracotta (la pignata) e in questo modo viene cotto in modo perfetto.

L’accoglienza di tutto il personale dell’hotel in cui abbiamo soggiornato: il “Bellavista” di Gallipoli.

La professionalità della nostra guida, Ornella Longo, che ci mostrato tutta la bellezza artistica e paesaggistica dei luoghi visitati suscitando in noi interesse e curiosità anche per i tanti aneddoti che ci ha raccontato.

Anche in questo viaggio abbiamo apprezzato le piccole cose e non le abbiamo date per scontate. Come nella vita, sono piccole cose, appunto, ma possono fare la differenza. In effetti, la felicità, quella di buona qualità, costa poco.

Abbiamo esplorato, esercitato la curiosità, condiviso la meraviglia, respirato la bellezza, smussato gli “spigoli” e armonizzato tutte le nostre diverse personalità.

La felicità è silenziosa e invisibile. Ma solo per chi è distratto o troppo impegnato. Stiamo attenti, allora, a quello che ci capita, al momento che stiamo vivendo. Come ha scritto Jacques Prévert:

Ho riconosciuto la felicità dal rumore che ha fatto andandosene.

Come sempre, chiudo con i ringraziamenti (essere grati fa parte dell’allenamento alla felicità). Dico GRAZIE:

al Dirigente del “Majorana” – Saverio Madera – che anche stavolta mi ha offerto questa opportunità;

ai miei colleghi Stefania e Salvatore – preziosi ed efficienti compagni di viaggio;

alla Zagara Viaggi di Corigliano che ha organizzato questo viaggio d’istruzione – e in particolare ad Angela Graziano perché è sempre molto disponibile a soddisfare tutte le nostre richieste e a Pasquale Intrieri, l’autista del bus che per tre giorni ci ha trasportato in lungo e in largo, sempre gentile e paziente.

ai nostri studenti: vedere nei loro occhi la felicità ha aumentato la mia e quella dei miei colleghi;

ai loro genitori perché ci hanno affidato con fiducia i loro figli.

E, naturalmente, un grazie ancora più grande a Dio perché continua a darmi forza, entusiasmo e una curiosità irrefrenabile!


di Letizia Guagliardi | 24/05/2023

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