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Pescara (Pescara) - Invio 350 cartelle Ici per lotta all’evasione, il parere dell’assessore comunale alle Entrate Massimo Filippello


“Sono partite ieri le prime 350 cartelle Ici per il mancato pagamento dell’imposta sugli immobili dal 2005 a oggi. Complessivamente dovremo spedire 6 mila cartelle Ici e 2 mila Tarsu, che ci consentiranno di introitare almeno 1milione e 100 mila euro, ai quali poi si aggiungeranno gli incassi derivanti dalla regolarizzazione delle posizioni dei contribuenti che da due settimane stanno ricevendo i questionari per chiarire alcune posizioni ‘dubbie’. Intanto sono già circa 100 i contribuenti non censiti dal Comune che negli ultimi giorni, senza aver ricevuto né questionari, né cartelle, sono venuti a regolarizzare la propria posizione sul pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani, cittadini onesti che non sapevano neanche di non far parte della Banca dati comunale, pur essendo residenti a Pescara, e che, dopo essersi resi conto di non aver ricevuto i bollettini del Comune, si sono autodenunciati”. Lo ha ufficializzato – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Pescara - l’assessore alle Entrate Massimo Filippello formalizzando l’invio delle prime cartelle Ici. “Un anno fa, quando ci siamo insediati – ha ripercorso l’assessore Filippello – abbiamo riscontrato nel settore tributi ben 48mila anomalie sulla Banca dati dell’Ici e 25mila sulla Tarsu. A quel punto con l’ingegner Scorrano abbiamo iniziato un capillare lavoro di verifica ricostruendo una Banca dati dei contribuenti, beneficiando anche del protocollo d’Intesa appena stipulato con l’Agenzia delle Entrate, ed effettuando anche controlli incrociati con le banche dati delle utenze elettriche e del gas per il recupero delle evasioni dal 2005 a oggi. Per quanto riguarda la Tarsu, la Tassa sui rifiuti solidi urbani, abbiamo controllato i soggetti che risultavano residenti a Pescara, grazie ai dati dell’anagrafe comunale abbiamo verificato che nessun familiare, all’interno dello stesso nucleo, avesse pagato la Tarsu per le residenze domestiche, mentre per le attività economiche-commerciali abbiamo effettuato controlli incrociati con la banca dati della Camera di Commercio e siamo arrivati a definire il numero esatto degli evasori totali e delle posizioni realmente anomale: su 67mila posizioni contributive Tarsu abbiamo individuato 12mila posizioni ‘a rischio’, ossia presunti evasori. Per alcuni abbiamo ormai certezze, in altri casi dobbiamo procedere con dei riscontri. Complessivamente gli evasori totali, ossia utenti che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti, sono 2mila; 10mila sono i contribuenti su cui dobbiamo effettuare delle verifiche, 5mila per le persone fisiche, 5mila per le utenze economiche, che in questi giorni stanno già ricevendo un questionario in cui chiediamo all’utente di certificare l’immobile di residenza o la propria attività economica, la sua superficie e di produrre copia dell’ultima bolletta Tarsu pagata e dell’avviso di pagamento. In molti casi, ad esempio, potrebbe accadere che le bollette siano state regolarmente pagate, ma che i versamenti siano intestati a un inquilino precedente, e in questi casi dovremo semplicemente sollecitare una voltura dei contratti senza alcuna sanzione accessoria. Lo stesso questionario dovrà essere riconsegnato al Comune entro 30 giorni via fax, per posta ordinaria, posta elettronica certificata o al Protocollo comunale; se il contribuente non dovesse rispondere scatterà la sanzione pecuniaria pari a 258 euro e il Comune si riserverà anche la possibilità di incaricare i propri accertatori di effettuare i controlli”. Sale il numero degli evasori invece in materia di Ici: “Per l’imposta comunale sugli immobili abbiamo già individuato 6mila posizioni anomale su 70mila posizioni contributive – ha spiegato l’assessore Filippello -; in realtà gli evasori totali sono 2mila, mentre negli altri 4mila casi si tratta di utenti che hanno presentato un pagamento incompleto per errori di calcolo, o per omissione di versamento in alcune annualità. E stamane sono partite le prime 350 cartelle Ici indirizzate a quei contribuenti che risultano evasori a tutti gli effetti dopo l’esecuzione delle opportune verifiche. Anche per l’Ici invieremo complessivamente 8mila questionari per posizioni dubbie che avranno le stesse modalità della Tarsu, dunque dovranno essere compilati e rispediti al Comune entro 30 giorni. Le verifiche sull’Ici sono state più complesse perché il 2005 è stato un anno particolare perché la precedente amministrazione ha aumentato il numero delle aliquote agevolate, passate da 2 a 4 e il cambiamento ha potuto generare qualche confusione negli utenti.  Nel frattempo continuano ad arrivare indietro le prime risposte: la maggior parte degli utenti, per evitare le file agli sportelli dell’ufficio Tributi sta inviando la pratica via mail, utilizzando la posta elettronica certificata all’indirizzo protocollo@pec.comune.pescara, o per fax al numero 085/4283663, o per posta ordinaria con raccomandata ricevuta di ritorno all’indirizzo Comune di Pescara, Settore Tributi, piazza Italia 1; tanti stanno chiedendo informazioni al numero verde istituito dall’amministrazione, ossia lo 800.482527.  E la maggior parte di coloro che stanno rispondendo al questionario ha ammesso l’evasione e stanno già provvedendo ai relativi pagamenti”. “Dal recupero delle evasioni già accertate di Ici e Tarsu l’Ente – ha detto l’assessore Filippello - potrà recuperare subito 1milione 100mila euro. Secondo le stime, invece, all’esito anche dei questionari, l’operazione complessiva ci permetterà di recuperare circa 2milioni di euro di imposta Tarsu evasa e 2milioni 400mila euro di Ici, ossia 4milioni 400mila euro calcolati al minimo, ma le somme potrebbero variare sulla base delle sanzioni accessorie. Sugli avvisi di accertamento che i contribuenti stanno ricevendo a casa verrà per legge applicata la sanzione del 100 per cento prevista sull’omessa dichiarazione, ma quegli utenti che pagheranno entro i 60 giorni successivi vedranno ridursi a un quarto la sanzione stessa, quindi pagheranno la tassa dovuta e il 25 per cento di sanzione. Tale recupero ci consentirà di tenere sotto controllo la tassa sui rifiuti applicata ai cittadini: per legge, infatti, le tariffe Tarsu si determinano sulla base del costo del servizio di smaltimento dei rifiuti, in sostanza le entrate dovrebbero coprire il più possibile le uscite. Oggi Pescara riesce a coprire con le attuali tariffe Tarsu l’82 per cento del servizio e l’azione di recupero ci garantirà sicuramente un maggiore introito immediato oltre all’iscrizione di nuovi contribuenti”. Intanto sono circa 100 i nuovi contribuenti Tarsu, mai censiti dal Comune sino a oggi, che si sono presentati spontaneamente agli sportelli dell’Ufficio Tributi per ‘autodenunciarsi’ e regolarizzare la propria posizione, “utenti che – ha precisato l’assessore  Filippello – non hanno ricevuto né questionari né cartelle, e dunque si tratta di contribuenti incolpevoli e onesti che vogliono pagare le tasse”.  

di Redazione | 27/10/2010

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