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Mandatoriccio (Cosenza) - Unzione degli infermi


di DON MICHELE ROMANO - L'Unzione degli Infermi è un Sacramento istituito da Gesù, e lo intravediamo nelle raccomandazioni che impartisce ai Dodici, quando li invia a due a due, in Missione: "Scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano" (Mc 6, 13). Praticato nella Chiesa primitiva, fu raccomandato dall'Apostolo Giacomo: "Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati" (Gc 5, 14-15). Nella Sacra Scrittura il significato della malattia e della morte, sono messe in correlazione, e sono sempre viste, quali gravi conseguenze del Peccato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, afferma che: "Cristo, con la sua Passione e con la sua Morte sulla Croce, ha dato un senso nuovo alla sofferenza: Essa può, ormai, configurarci a Lui, ed unirci alla sua Passione redentrice" (CCC n. 1505). Sono in tanti, purtroppo, che considerano, erroneamente, la malattia e la sofferenza, come "castigo di Dio", per i peccati commessi. Gesù chiarisce ogni dubbio, quando, guarendo il cieco nato, dice: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio" (Gv 9, 3). Il significato del dolore innocente, si capisce soltanto alla luce della Fede, credendo che Dio è Padre amorevole e misericordioso, e mai vuole il male di noi, suoi figli. Gesù ci ha insegnato il significato "positivo" del Dolore, allorquando, anche noi sappiamo unire le nostre sofferenze, al mistero della sua Passione, Morte e Risurrezione: "Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me" (Mt 10, 38). Sulla terra, Gesù, ha voluto anche dimostrare il suo "potere", sul dolore e sulla malattia, guarendo una moltitudine di malati, e soprattutto la sua potestà, nel perdonare i peccati: "Perché sappiate che il Figlio dell'uomo  ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: "Alzati - disse allora al paralitico - prendi il tuo letto e va' a casa tua" (Mt 9,6). Parimenti, dopo la sua Risurrezione,
invia gli Apostoli, con questo preciso mandato: "Nel mio Nome..., imporreranno le mani ai malati e questi guariranno" (Mc 16, 17-18). Per noi cristiani, la malattia e la morte, possono, e debbono essere, "mezzi", per santificarci e redimere con Cristo. L'Unzione degli Infermi, aiuta a vivere, con senso Cristiano, queste realtà dolorose della vita, a conforto di ogni sofferenza ed In tanti casi (Ecco perché una volta, veniva chiamata: "Estrema Unzione!"), diventa degna preparazione, piena di amore, al "viaggio terreno", che culminerà nella casa del Padre. Oggi, la Chiesa, invita a considerare questo Sacramento, nella luce della vicinanza di Cristo al malato ed al sofferente, ed ungentoli con "Olio Benedetto", sulla fronte e sulle mani, dice: "Per questa santa Unzione e per la sua piissima Misericordia, ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo e, liberandoti dai Peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi". Tuttavia, il retaggio culturale del passato, non ha ancora esauriti i suoi effetti negativi, perché in tanti lo considerano il "gesto finale", che preclude solo alla morte. Ancora oggi, infatti, quando in una Famiglia, c'è un ammalato o un anziano sofferente, e gli si dice: "Chiamiamo il Sacerdote, perché venga a confortarlo col Sacramento", "No, poi porta sfortuna, non chiamiamolo", oppure: "Poi l'ammalato si spaventa, ecc...".  Invece col Sacerdote, arriva Gesù stesso, per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli conforto e speranza. Per vincere questo "tabù", oggi la Chiesa, ne predilige la Celebrazione comunitaria, e Papa Giovanni Paolo II, nel 1993, ha proprio istituito "La Giornata del Malato", da celebrarsi l'11 febbraio di ogni anno. Sì, perché questo, è il "Sacramento per i vivi", ed è bene celebrarlo quando la persona malata è cosciente e consapevole, così riceve l'aiuto della Misericordia di Dio, nell'ora della sofferenza. Il Sacramento, inteso come "Viatico", deve poter essere l'Eucarestia, quale accompagnamento e sostegno per il "passaggio" alla Vita eterna. L'icona biblica, che meglio ci rivela la compassione di Dio per l'uomo, è certamente la Parabola del "Buon Samaritano" (Lc10, 30-35), che si prende cura dell'uomo sofferente, versando sulle sue ferite: "Olio" (Oggi, per noi, viene Benedetto dal Vescovo, ogni anno, durante la Messa Crismale del Giovedì Santo, proprio in vista dell'
Unzione degli Infermi); e "Vino" (Segno dell'Amore e della Grazia di Cristo). Infine, il malcapitato, viene affidato ad un "Albergatore", che continui a prendersi cura di lui. Oggi, è la Chiesa, la Comunità Cristiana, siamo tutti noi, ai quali il Signore affida i tanti ammalati, sofferenti, afflitti (Penso agli Ospedali, alle Case di Riposo, ai tanti Anziani soli, ecc...!), nel Corpo e nello Spirito, perché possiamo continuare a riversare su di loro, senza misura (E magari "pagando di persona", come il Buon Samaritano), tutta la sua Misericordia e la sua Salvezza. Ringraziandovi, auguro a tutti voi, una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/03/2023

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