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Mandatoriccio (Cosenza) - "Va' a lavarti...!"


di DON MICHELE ROMANO - Al centro di questa IV Domenica di Quaresima, chiamata "Laetare", dall' "Incipit" dell'Introito: "Laetare Jerusalem"- Rallegrati Gerusalemme, che esprime, cioè, tutta la gioia per la vicinanza della Pasqua, troviamo il tema della "Luce". L'evangelista Giovanni, nel brano Evangelico di oggi (Gv 9, 1-41), come nel suo stile, ha "scelto" di narrarci uno dei suoi (sette) "Miracoli-Segno", nel racconto della guarigione dell'uomo, cieco dalla nascita, dove Gesù ripete il gesto della Creazione: "Fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco..., e lo mandò a lavarsi, nella piscina di Sìloe (Che significa "inviato", ed è proprio Gesù, l' "Inviato" del Padre - vv 6-7), con una chiara pedagogia, che promuove la Fede verso di Lui. Questo Miracolo, ci mostra il "passaggio" dalle Tenebre della cecità, alla Luce del "vedere", metàfora tipicamente Pasquale, dove la "nuova vista", è per quel poveretto, una nuova vita, una vera "rinascita", e tutto questo, diventa "segno" per Gesù, che dichiara: "Io sono la Luce del mondo" (v 5). C'è poi, da evidenziare, anche la differenza di "sguardi": tra Dio e l'uomo. Qui si pone il problema del "discernimento". Il "discernere", è un valore delicato, ed alquanto impegnativo! Per "discernere" bene, occorre "fare nostro", lo sguardo di Dio, perché: "L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore" (1Sam 16, 17), come a dire: "L'uomo guarda con gli occhi, il Signore guarda con il cuore". È così che il brano evangelico, si apre proprio con questa diversità di sguardi: "Passando vide (anzitutto) un uomo" (v 1a); mentre i Discepoli, non vedono un uomo, ma un "caso", un uomo affetto dalla cecità, ma in un certo senso, nemmeno un cieco, ma solo un "problema", che la cecità pone loro! Tant'è, che nemmeno parlano con lui, come faranno i suoi vicini (vv 10-12). Anzi, parlano di lui, davanti a lui, ma in fondo sono proprio loro che "non lo vedono". Gesù, invece, inizia "vedendo un uomo": Non una categoria (Cieco dalla nascita!); Non un problema di Teodicèa ("Giustizia di Dio); Non una colpa ("Chi ha peccato...? (v 2), ma un Uomo! Applicando questo insegnamento, alla nostra vita, dovremmo poter dire, che il vero "discernimento", il sano relazionarci con gli altri, inizia proprio da uno "sguardo", che non deve essere inficiato dai pregiudizi, siano: di natura teologica, culturale, o abitudini mentali. Ogni sano discernimento, inizia proprio con un lavoro su noi stessi, un movimento di libertà e "pulizia" personale; di "liberazione" del nostro cuore, da impedimenti che pregiudicano di ben vedere la realtà. Ed ecco la differenza: mentre lo sguardo di Gesù, trasmette fiducia alla persona, che entusiasta risponde: "Credo Signore!" E si prostrò dinanzi a lui" (v  38), i Discepoli, invece, scompaiono immediatamente, non hanno più alcun ruolo nel racconto, perché non sono mai entrati in relazione con questa persona. Gesù guarisce il cieco: "Toccandolo e parlandogli"..., il Suo è uno sguardo "generante": gli parla e lo tocca, al contrario dei Discepoli, che hanno solo uno sguardo "giudicante". Gesù, "vede" l'umano, anche là dove gli uomini, vedono solo il peccato: "Vede" la sofferenza di quell'uomo, e si pone accanto a lui. Questo vale anche per noi, senza uno sguardo "puro", si cade nella presunzione e nel giudizio, che condanna l'altro. Non a caso, questo sarà ciò che Gesù rimprovera ai Farisei: "Siccome dite: "Noi vediamo, il vostro peccato rimane" (v 41). La Pasqua è vicina, e il Signore vuole comunicarci tutta la "gioia" della Risurrezione. Alla stregua del cieco del Vangelo, prepariamoci ad accoglierla e festeggiarla: "Va' a lavarti...!" (v 7)! Oggi, per noi, questo è possibile, nelle "acque lustrali" del Sacramento della Riconciliazione, dove possiamo ritrovare la Luce e la Gioia: "Sacramento dove Cristo continua a "toccarci", per "guarirci" (CCC n. 1504). Penso, tuttavia, che il Signore, oggi, rivolga anche a noi, che spesso viviamo nella "cecità" ("Tenebre") del Peccato, la stessa domanda: "Tu, credi nel Figlio dell'uomo?"
E qui, la risposta, è "personale"! A tutti, una santa e serena domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/03/2023

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