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Mandatoriccio (Cosenza) - Svolto il ritiro diocesano dei catechisti


di DON MICHELE ROMANO - Nella con-cattedrale di Cariati si è svolto il ritiro quaresimale dei catechisti della Diocesi di Rossano-Cariati. Stabat Mater Dolorosa, questo il titolo dell'azione formativa, nonché l'Incipit di una sequenza, che ci ricorda l'immane sofferenza di Maria, sotto la Croce. L'Inno completo è: "Stabat Mater Dolorosa, Iuxta Crucem Lacrimosa, Dum pendebat Filius!" È un Inno scritto nel XIII secolo, ed è attribuito a Jacopone da Todi (C'è chi lo attribuisce, anche a Papa Innocenzo III, entrambi Francescani). 

- "STABAT", in Latino significa: "STAVA RITTA", o "IN PIEDI", come a dire, stava "impietrita" dal dolore, accogliendo anche lei, come Gesù, la Volontà di Dio. Maria "Rimane", (Non fugge via!), rimane col suo Figlio, condividendone l'indicibile sofferenza. 

-Certamente, la Madonna, in quel momento, avrà compreso le parole della Profezia di Simeòne: "E anche a te una spada trafiggerà l'anima" (Lc 2, 35). Ciò che Gesù soffriva nel Corpo, lei parimenti nell'Anima, gemendo nell'intimo del suo Cuore.

- Anche quando riceverà fra le braccia il Figlio esanime, lei manterrà viva la Fede, nelle parole dell'Angelo, all'Annunciazione: "...E regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrà fine" (Lc 1, 33).

- Maria, in questo momento, non cade nella disperazione, non sta a compiacere il Figlio, non fa per così dire, Teodicèa: cioè, non si chiede perché, non chiede nulla; Non aspetta parole, quando il dolore è immane, non ci sono parole, si ammutolisce, perché il vero dolore "impietrisce". È la dimensione "statuaria" del dolore di Madre, che semplicemente si identifica nello "Stabat"!

- Questo "STARE" della Madre, assume, per certi versi, anche il significato di ETERNITÀ: Ovvero la condizione "perenne", della Madre di Cristo Redentore, che sta accanto alla Croce, ma ad ogni Croce, lì dove ancora oggi, c'è sofferenza, ovunque si trovi una Croce: Personale, familiare, sociale! Siamone pur certi: lì troveremo anche Maria.

- Anche se non è un Dogma di Fede, quello della Corredenzione, perché la Redenzione, sappiamo bene, è Opera di Salvezza (Esclusiva!) di Cristo Signore, tuttavia, è assai utile, per comprendere l'apporto di Maria Santissima, all'opera della Salvezza.

- Senza il suo tramite, avremmo avuto poco da sperare. Col suo "Fiat", l'Umanità ha potuto offrire a Dio, il fiore e il frutto più bello delle sue generazioni: la Vergine Madre, concepita Immacolata, in vista della sua "Missione", di essere, cioè, la Madre dello stesso Autore della Vita.

- Maria, è, pertanto, "Immagine" della Chiesa, che dalla Croce del Signore, e mediante i Sacramenti, "genera" continuamente, nuovi "figli di Dio", membri del suo Corpo Mistico.

- Lo stesso aggettivo "DOLOROSA", merita una specificazione: Esso, non si può intendere, come simile al participio passato: "Addolorata", o al participio presente "Dolente", perché l'aggettivo "Dolorosa", esprime una proprietà stabile e diffusiva, ne esprime, non solo il possesso, ma anche la perfetta "gestione" del suo Dolore: Ora e per Sempre!

- È con quel "Dolore", che Maria genera i suoi figli, e versa sulle loro Anime, il Sangue prezioso di suo Figlio, Agnello immolato. In quel Dolore, accoglie tutto il "gregge" di Cristo, "figurato" in Giovanni, il Discepolo prediletto, nostra "Personalità Corporativa": "Donna, ecco tuo Figlio". Giovanni, sotto la Croce, ci ha rappresentati tutti.

- La stessa traduzione di "IUXTA CRUCEM", con "Presso", è assai riduttivo. Per comprendere bene questo termine, dobbiamo riandare al verbo "Stare". Maria, presso la Croce, diviene "Mediatrice" universale, ovvero, la sua opera, non si ferma alla generazione del Figlio di Dio, ma prosegue, ancor oggi e sempre, in maniera mistica, per la salvezza di ogni Anima, redenta dal Sangue di Cristo. 

- L'aggettivo 
"LACRIMOSA", ovviamente, fa riferimento a "Dolorosa": Le "LACRIME" di Maria, in unione al Sangue di Cristo, offerto al Padre, nello Spirito, ci donano l'accesso al Regno di Dio, finora "CHIUSO", per la disobbedienza di Adamo.

- Qui, la "Superbia" di Eva, è "schiacciata" (Cfr: " Una donna ti schiaccerà la testa...- Gen 3, 15), "dall'Umiltà" di Maria. La "Tracotanza" della Progenitrice (Eva), è sanata dalla "Obbedienza" della Genitrice del Figlio di Dio (Maria). Lei, è "l'AVE" (N.B.: EVA..., ma letta al contrario!), della Storia.

- Nelle Lacrime e nel Sangue, Maria (Amata, Stella, Prediletta...!), ci presenta il Corpo di Cristo, che col suo "Gesto Eucaristico", è stato offerto: Al Padre, in Sacrificio, e a noi, in Sacramento. 

- C'è stato chi, con "intuizione ispirata", ha voluto "identificare", la "VIA MATRIS", con la "VIA CRUCIS", ripercorrendo, così, le tappe Storiche, delle Sofferenze di Maria: Sono i famosi "SETTE  DOLORI" di Maria, che corrispondono ad altrettanti episodi, narrati nel Vangelo:
1)- La Profezia del Vegliardo Simeòne, quando (Dopo i 40 giorni dalla nascita), Maria portò Gesù al Tempio: "E anche a te una spada trafiggerà l'Anima (Lc 2, 35);
2)- Quando la Santa Famiglia è costretta a fuggire in Egitto: "Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua Madre nella notte, e fuggì in Egitto" (Mt 2,14); 3)- Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio, a Gerusalemme (Dopo i famosi "tre giorni" di smarrimento...): "Tuo padre ed io "angosciati" ti cercavamo" (Lc 2, 48);
4)- Maria "Addolorata", incontra Gesù che porta la Croce, sulla via del Calvario (Volo di fantasia...: "Figlio mio...!");
5)- La Madonna ai piedi della Croce, in piena adesione alla Volontà di Dio, partecipa "impietrita" ("Stabat", appunto!), alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente;
6)- Maria accoglie tra le sue braccia, il Figlio morto, deposto dalla Croce;
7)- Infine, Maria affida al Sepolcro, il corpo di Gesù, in attesa della Risurrezione ( Di cui lei, ne era assolutamente certa...prova ne è che Gesù, da Risorto, è apparso a tanti..., ma i Vangeli, non parlano di un'Apparizione alla Madre). 

- Come Gesù, definito da Isaia: "Uomo dei dolori, che ben conosce il patire" (Is 53, 3), così, anche tu Maria, sei "esperta" nel soffrire. Tu solo puoi comprenderci, meglio di chiunque altro. Oggi, il tuo vero posto, non è sugli Altari, tra le corone di oro o di argento, ma nei nostri Cuori, attanagliati dal dolore, nei nostri corpi ammutoliti dalla sofferenza: feriti, imprigionati e isolati. Siamo un po' tutti, come Cristo deposto dalla Croce: spogli e nudi! Solo tu, Madre, puoi accoglierci nell'abbraccio della Consolazione, perché tu non lasci solo nessuno, tu sei la Madre di ognuno di noi. 

- Oggi il tuo Lamento, di Madre "Dolorosa", non è su Gesù, ma su di noi, sulla nostra umanità piagata, tra le corsie degli Ospedali, nello sguardo dei Moribondi, negli occhi smarriti di chi è solo nella vita. Perdonaci, Madre per tutte le nostre negligenze, per tutti I nostri Peccati di "Omissione"..., e aiutaci, sul tuo Esempio, a migliorare la nostra Vita. Amen.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 14/03/2023

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