di LETIZIA GUAGLIARDI - Immaginiamo: qualcuno bussa alla nostra porta e ci dice che abbiamo due ore per riempire una valigia, una come quella della foto, per esempio. Ci viene detto che verranno a prelevarci per un lavoro ma non ci viene specificato per quanto tempo. Richiudiamo la porta e cominciamo a riflettere: cosa ci mettiamo in questa valigia?
Ecco cosa mise Anna Frank nella sua borsa da scuola:
dal diario di Anna Frank
Mercoledì 8 luglio 1942
Nasconderci! Dove dovremmo nasconderci, in città, in campagna, in una casa, in una capanna, quando, come, dove …? Erano problemi ch’io non dovevo pormi, e che tuttavia continuamente riaffioravano. Margot ed io cominciammo a stipare l’indispensabile in una borsa da scuola. La prima cosa che ci ficcai dentro fu questo diario, poi arricciacapelli, fazzoletti, libri scolastici, un pettine, vecchie lettere; pensavo che bisognava nascondersi e cacciare nella borsa le cose più assurde. Ma non me ne rammarico, ci tengo di più ai ricordi.
Oggi più che mai,
è necessario che i giovani
sappiano, capiscano e comprendano:
è l’unico modo per sperare
che quell’indicibile orrore non si ripeta,
è l’unico modo per farci uscire
dall’oscurità.
(Elisa Springer, superstite dell’Olocausto)
SAPERE – CAPIRE – COMPRENDERE.
Ogni giorno. Per uscire dall’oscurità.
di Letizia Guagliardi | 01/02/2023
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