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Mandatoriccio (Cosenza) - "Vegliate in ogni momento, pregando"


Di DON MICHELE ROMANO - Oggi, ultimo giorno del Tempo Ordinario (Anno C), il Vangelo (Lc 21, 34-36), ci impone una domanda di fondo: "Dove andremo a finire?" Siamo chiamati ad un serio esame di coscienza: Possibile, che ancora viviamo così, ostinatamente, assorti nella cupidigia, e negli affanni della vita, al punto che, arrivando il giorno del "rendiconto finale" della nostra vita al Signore, ci facciamo trovare, di fatto, accecati da questo materialismo, tanto da non saperlo neanche più riconoscere? O ( Voglia il Cielo!), ci sforziamo di accogliere "l'antidoto" di Gesù, che oggi ci offre nel Vangelo: "Vegliate in ogni momento, pregando..." (v 36a). La "Vigilanza", deve essere sempre nutrita dalla Preghiera costante, perché la Preghiera, definita: "La più divina tra le virtù" (Evagrio Pontico), ha in sé la capacità "profetica", cioè: ci fa passare dal semplice "vedere", al saper "guardare" la nostra quotidianità, con l'occhio di Dio, cogliendone la profondità di senso ("Visione soprannaturale"), che ci porta a conoscere la verità su Dio, sul mondo, su noi stessi. A tal proposito, San Paolo ci esorta: "È ormai tempo di svegliarvi dal sonno..., Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce..., comportiamoci onestamente..., rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne" (Rm 13, 11-14). La "Vigilanza Cristiana" (Esatto contrario "dell'Oppio dei popoli"), unitamente alla Preghiera, sarà il nostro "alzare il capo", davanti al Signore che viene, non come "giudice", ma come "fratello". Questa possibilità è offerta ognuno di noi: rifuggendo l'ebbrezza di un presente fuorviante, ci convertiamo ad un presente che, con l'aiuto di Dio, ci porterà ad avere "La forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo" (v 36b). Non serve "fuggire" dinanzi al Signore, la stessa domanda che nella Genesi, Dio rivolse ad Adamo ( Gen 3, 9), e a Caino (Gen 4, 9a):  "Dove sei?", un giorno la rivolgerà anche a noi, anche se in modalità diversa: "Che ne hai fatto della tua vita? Perché hai preferito "le Tenebre alla mia Luce?". Converti la tua vita, accogli la mia Parola di salvezza: "Perché quel giorno non vi piombi addosso improvviso" (v 34b). Spesso ci sentiamo "ubriachi" (E non certo di vino...!), confusi ed appesantiti dall'affanno del possedere e dell'avidità, senza mai appagamento, ignorando che su questa terra siamo solo di passaggio ( O no?), dimentichi di quella Vigilanza dello Spirito, che solo la Preghiera può farci aspirare a quella Luce, che ci proietterà ad amare e a praticare il bene, rifuggendo così il male. Purtroppo, il mondo che ci circonda, spesso ci tenta e ci affascina, mentre il Regno di Dio, ci sembra così lontano, da apparire irraggiungibile! Tuttavia, non dimentichiamo mai, che è la nostra mèta finale! Chiudiamo, pertanto, l'Anno Liturgico, accogliendo questo pressante invito alla "Vigilanza", che ci prepara al cammino di Avvento ed al nuovo Anno! Sarà proprio questa coerenza di vita: nella serietà, nella vigilanza, e nella preghiera, a farci trovare "pronti", per l'incontro finale con il Signore. Che Dio benedica questo nostro proposito, e auguri per una vita, sempre più, autenticamente cristiana. Una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 26/11/2022

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