di LETIZIA GUAGLIARDI - Lo scorso 21 novembre abbiamo celebrato la Giornata nazionale degli alberi. Sono da sempre affascinata dagli alberi, diversi per dimensioni, forme, colori. Come noi esseri umani. Alcuni sono alti e vigorosi, altri sono incurvati e contorti. Tutti belli, tutti unici. Come gli alberi, anche noi dobbiamo avere radici ben piantate a terra e la testa verso il cielo. Solidità e fermezza ma anche libertà e leggerezza. Come loro, dobbiamo conservare le radici (i nostri valori e principi) ma essere pronti a cambiare le foglie (le idee). Come loro, attraversiamo il freddo inverno e aspettiamo la primavera: la rinascita delle foglie, nuova linfa, nuove forze.
Quando io guardo un albero non vedo solo un albero. Osservo le radici che crescono e si espandono, le chiome quando vengono spettinate dal vento, il legno del tronco che mi trasmette calore quando lo abbraccio.
Un albero, solo osservandolo, può farci compagnia. E penso ad Anna Frank che, nascosta nella soffitta, ammirava dalla finestra il castagno che si trovava in un cortile interno. L’ultima volta che ne parla nel suo diario è il 13 maggio 1944: “Il nostro castagno è in piena fioritura dai rami più bassi alla cima, è carico di foglie e molto più bello dell’anno scorso”.
Ecco un altro bell’esempio nella Bibbia:
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
Egli è come un albero piantato lungo l’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell’anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti. (Ger 17, 7-8)
Mi ispira così tanto questo versetto che l’ho inserito nel mio logo
Concludo con una citazione attribuita a Martin Luther King:
“Anche se sapessi che domani il mondo finirà oggi vorrei lo stesso piantare un albero di mele”.
Piantare un albero è segno di speranza, di fede e di fiducia. Sa di crescita e di futuro. Di cura e dedizione. Di radici e attesa. Delle foglie nuove. Di frutti buoni e sani. E se non possiamo piantarne uno prendiamoci cura di quelli che già ci sono, accarezziamoli, ascoltiamoli. E osserviamoli: in questa stagione, soprattutto, è impossibile ignorarli!
di Letizia Guagliardi | 23/11/2022
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