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Rossano (Cosenza) - Ti riconosci in questa frase?


di LETIZIA GUAGLIARDI - "Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto sempre di non essere mai abbastanza" (Alda Merini). Tutti noi l’abbiamo creduto: chi ogni tanto, chi sempre. Davanti a una sfida, a un problema, a una crisi…puntualmente: non ce la farò…non sono abbastanza…

Abbastanza…cosa?! E abbastanza per chi?! E cosa vuol dire “abbastanza”?

Queste frasi, che arrivano come saette nella nostra mente, sono dei killer che vogliono uccidere la nostra autostima, minare la fiducia in noi stessi, attentare al nostro valore. Sono delle “pezze” che cuciamo per chiudere gli strappi che all’improvviso vengono a spezzare la routine delle nostre giornate. Ma sono rattoppi che si rivelano subito inconsistenti. Inconsistenti come certi problemi che poi, a ben vedere, non sono veri problemi ma semplici scuse che ci ripetiamo per non affrontare il rischio del fallimento, o il giudizio degli altri o la nostra paura di non farcela.

Oltre ai killer, dobbiamo stare attenti anche agli hacker, quelli che si infiltrano nella nostra mente e manipolano i nostri modi di reagire a una data situazione. Io ne conosco almeno quattro:

1)l’hacker del perfezionismo. Attacca quelli che, prima di cominciare qualsiasi cosa, si preparano tanto e a lungo perché vogliono essere perfetti. Risultato? Non cominciano mai niente perché perfetti non si sentiranno mai. La soluzione? Cominciare. È facendo che si impara. Con la pratica. Ogni giorno.

2)L’hacker del confronto. Attacca quelli che stanno sempre a confrontarsi con gli altri, soprattutto quelli che vedono sui social. Ma sui social si vedono sempre persone sorridenti, che fanno cose divertenti, che possiedono cose belle, che vivono “alla grande”. Risultato? Non fanno mai niente perché il paragonarsi a queste persone li fa sentire inferiori e questo è un inganno, perché vedono solo quello che vogliono vedere e non quello che c’è dietro la facciata. La soluzione? Sforzarsi di capire che ognuno di noi ha la propria vita (fatta di vissuto, di pensieri, di obiettivi) e quindi è assurdo e inutile paragonarla a quella di un altro: sprechiamo il nostro tempo e il nostro valore.

3)L’hacker del troppo carico. Attacca quelli che si impegnano in tanti progetti per soddisfare le aspettative degli altri o le proprie. Risultato? Di tante cose, non ne concludono neanche una. Dice un proverbio: Chi insegue due conigli non ne prenderà nessuno. La soluzione? Imparare a ridurre il carico e buttare le zavorre. Basta con lo stress inutile. Ci si accorgerà, a questo punto, che spesso il problema siamo noi stessi.

4)L’hacker della disorganizzazione. Attacca quelli che, prima di affrontare qualsiasi cosa (un problema, un progetto, un obiettivo) non pianificano un piano d’azione sostenibile o, al contrario, stabiliscono dei tempi e degli obiettivi assurdi o impossibili da realizzare. Il risultato? A metà strada si sentono inadeguati, cominciano a sentire l’odore del fallimento, si scoraggiano e si fermano lì. La soluzione? Stabilire dei piccoli passi, nei tempi che riteniamo adatti a noi, e gioire di ogni piccolo successo. E continuare la strada, un passo dopo l’altro, fino al traguardo. La nostra approvazione vale molto di più di quella degli altri.

Crediamo in noi stessi, nel talento che ci è stato donato, nella bellezza dei nostri sogni. Non permettiamo ai pensieri negativi di mettere radici dentro di noi.

 “…ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica. (Filippesi 4:10-13)

Queste parole le ha pronunciate l’apostolo Paolo e con “io posso ogni cosa” voleva dire che era contento in ogni circostanza perché Cristo lo fortificava. E in1 Timoteo 1:12 afferma: “Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me“.

Degni della Sua fiducia: se Gesù ha fiducia in noi (e ne siamo consapevoli) allora dobbiamo averne anche noi.

Chiediamo scusa a noi stessi, dunque, per ogni volta che non ci sentiamo abbastanza e…iniziamo!


di Letizia Guagliardi | 08/06/2022

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