We're sorry but our site requires JavaScript.

 


Mandatoriccio (Cosenza) - Cristo, Icona del Padre


di DON MICHELE ROMANO - Il grido di Gesù, nel Vangelo di oggi (Gv 12, 44-50): "Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato" (v 45), vuole perforare la nostra "sordità", scuotere le nostre coscienze intorpidite, svelarci Il vero volto di Dio, ma soprattutto, esprime il vivo desiderio di farsi "ascoltare" da tutti. È un grido, che deve giungere fino a noi, e che deve interpellarci. Cristo, è la vera icona del Padre, tra loro c'è un vero e proprio "filo diretto": dietro ogni parola o azione, c'è sempre il Padre: "Ciò che dico, lo dico come il Padre me l'ha detto" (v 50b). L'invito, pertanto, è accogliere il suo messaggio, per credere nel Padre. Gesù si proclama "luce del mondo", ma in tanti, a causa del peccato, preferiscono le tenebre alla luce. Rifiutando Cristo, luce dell'umanità, che giace nelle tenebre (46), brancoliamo nel buio, e spesso accade, come purtroppo anche ai nostri giorni, ci illudiamo di godere della luminosità di un apparente benessere, quando invece, schiavi del nostro egocentrismo, accusiamo un profondo malessere interiore. Rifiutare la luce di Cristo, ne siamo ben consapevoli, determinerà il giudizio di Dio, è una vera e propria autocondanna: "Ha chi lo condanna, la Parola" (v 48). Tanti definiscono la Fede: un salto nel buio. Al contrario, la Fede, è un salto, dal buio, alla luce. Accogliere la parola del Signore, fidarsi di Lui, lasciare che la fede illumini le nostre scelte, è come illuminare, nel "castello interiore" del nostro cuore, la stanza più intima e profonda. La sua accoglienza, sarà fonte di vita eterna (v 50); chi la rifiuta, non solo dimostra disprezzo per Gesù, "Lui che è venuto, non per condannare il mondo, ma per salvarlo" (v 7,47), ma si autoesclude, colpevolmente, dalla Salvezza. Notiamo come l'ultima parola di questo discorso finale, della Riverazione pubblica di Gesù, sia proprio il verbo "dire": "Le cose che io "dico", le "dico" così come il padre, le ha dette a me" (v 50b).
In Greco, questo verbo: Lalèin, "dire", fa inclusione con l'inizio del Vangelo di Giovanni: "In principio era il Verbo ("Logos), la Parola (Gv 1,1). Questo, vuole sottolineare che, uno dei temi centrali, trattati nei primi 12 capitoli, del suo Vangelo, è la manifestazione della vita Divina, ad opera del verbo incarnato. Il figlio di Dio, è il Verbo rivelatore, che: "dice", "esprime", e "rivela"...il Padre. Credere in Gesù, dunque, è credere in Colui che lo ha mandato. In questa frase, penso, si possa addirittura riassumere tutto il Vangelo di Giovanni. Sì, perché le credenziali di un ambasciatore, non vengono da lui, ma da colui che rappresenta. Vengono, cioè, dal Padre. Buon tempo Pasquale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 11/05/2022

Pubblicità

buona pasqua ionionotizie 20213 + 24 vendesi tavolo da disegno Spazio pubblicitario disponibile studio sociologia


Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.

Copyright © 2008 - 2024 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions

Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it