Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del DDL promosso dalla ministra Gelmini, Parlamento e Governo nazionali si avviano finalmente a prendere atto che senza investimenti adeguati, strutturali e strategici sulla montagna e sui centri montani (oltre 4mila in Italia), sia come sempre più preziosa risorsa naturale da tutelare in termini di biodiversità, sia soprattutto come nuova frontiera dello sviluppo eco-sostenibile e durevole del Paese nei mutati scenari globali, sarebbe l’intera sostenibilità e competitività del sistema Italia a restarne ipotecata. In questa cornice di impegni e prospettive nuove, siamo certi che l’ulteriore contributo regionale e della prossima amministrazione comunale cittadina, se declinati nella stessa direzione, potranno rappresentare un punto di svolta per tutto l’entroterra calabrese.
È quanto dichiara l’associazione socio-politica La Nuova Longobucco – Verso il Futuro, esprimendo grande soddisfazione per il provvedimento denominato Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane che introduce misure, anche fiscali, per sostenere la crescita dei comuni montani e per contrastarne lo spopolamento.
Il punto di partenza di questo auspicato cambio di paradigma – va avanti l’associazione – è anche, purtroppo, un punto di non ritorno: su una superficie montana complessiva (il 49% di quella nazionale), dal 2011 al 2019 solo nei comuni totalmente montani (e Longobucco è tra questi) la popolazione ha subito un calo di 149.371 unità e la densità abitativa media si è assestata su 61 abitanti/kmq, a fronte di una media nazionale pari a 197 abitanti/kmq. Determinate zone, soprattutto di alta montagna e di crinale, sono ormai da tempo abbandonate.
Ecco perché – proseguono i protagonisti di Nuova Longobucco Verso il Futuro – il pacchetto triennale di misure e di risorse (100 milioni per il 2022 e 200 milioni per il 2023) previste da questa vera e propria Strategia nazionale per le montagne italiane (SNAMI) dovrà essere considerato un manuale operativo ed una bussola programmatica, tanto – ribadiscono – dalla Regione Calabria quanto, per quel che ci riguarderà ed impegnerà più da vicino, da tutta la classe politica che si candida a governare il presente ed il futuro della nostra comunità.
Misure fiscali di vantaggio a favore di piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei comuni montani in cui il titolare o almeno uno degli esercenti non abbia compiuto 35 anni di età. Formule (Io resto in montagna) per incentivare la residenzialità in montagna. Un credito d’imposta annuale a favore di chi presta servizio in strutture sanitarie e socio-sanitarie di montagna e prende in locazione un immobile a uso abitativo per fini di servizio ed anche di coloro che prestano servizio nelle scuole di montagna di ogni grado e prendono in locazione un immobile ad uso abitativo per fini di servizio. Stesso meccanismo di incentivo è previsto per gli investimenti degli agricoltori e selvicoltori di montagna e agevolazioni fiscali sono previste anche per il trasferimento di proprietà di fondi rustici in comuni montani. Altro credito di imposta, in misura pari al 10 per cento del valore degli investimenti effettuati negli anni dal 2022 al 2025, per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei comuni montani e che investono nel miglioramento delle pratiche di coltivazione e gestione benefiche per l'ambiente e il clima. Ed ancora soluzioni per favorire i servizi di telefonia mobile e l'accesso ad Internet.
Un ventaglio di sostegni e risposte che avviano soluzioni non temporanee e o tampone rispetto ad un’esigenza nazionale, quella di ripensare ruolo e funzione del patrimonio montano sulla quale – conclude La Nuova Longobucco – caratterizzeremo il nostro impegno e la nostra azione sociale, politica e programmatica e sul quale auspichiamo dialogo, confronto e sinergie per la Città.
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