Concluso lo stato di emergenza sanitaria in ambito nazionale, senza abbassare la guardia, nella parrocchia “San Giovanni Battista” di Mirto Crosia è ritornata la tradizionale benedizione delle famiglie e delle case. Il parroco, don Giuseppe Ruffo, ora impegnato anche in quest’ulteriore “missione presbiterale”, considera la benedizione delle case come un prezioso momento di preghiera per incontrare le famiglie nel tempo di Pasqua. “È come se Cristo Risorto – ha commentato don Ruffo - venisse in mezzo a noi, nelle nostre abitazioni, attraverso la persona del sacerdote”. Senza sottovalutare la valenza socio-antropologica che riveste questo gesto pastorale, in quanto offre al parroco l’occasione di conoscere meglio i singoli nuclei familiari della propria comunità parrocchiale, comprendendo più adeguatamente le esigenze e le problematiche che le stesse vivono nella quotidianità. Il rito affonda le sue radici nelle parole di Gesù che si trovano nel Vangelo di Luca: “In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa”. Poi c’è l’aspersione con l’acqua che richiama al primo sacramento, vale a dire, il battesimo. A giudizio di don Giuseppe Ruffo, “la benedizione delle case e delle famiglie può essere considerata come un momento di Chiesa ‘in uscita’, secondo quella che è l’intuizione di Papa Francesco”. Un’opera che consente di rinsaldare ulteriormente il legame fra il pastore e la sua comunità. Antonio Iapichino
di Redazione | 01/05/2022
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Cosenza, 01/05/2022
di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare
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