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Mandatoriccio (Cosenza) - La Luce e le tenebre


di DON MICHELE ROMANO - Nel brano del Vangelo di oggi (Gv 3,16-21), Gesù prosegue il lungo dialogo con Nicodèmo, e gli rivela in maniera più esplicita, Il meraviglioso progetto che Dio sta attuando nel mondo: "Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (v 16). La condizione determinante ed inderogabile, per la nostra salvezza, rimane sempre la Fede in Cristo: chi lo rifiuta, colpevolmente, si autocondanna, perché, quando rifiutiamo la luce del suo perdono, vuol dire che preferiamo le tenebre, e rifiutando il suo perdono, non consentiamo a Dio, di illuminare di grazia e di misericordia il nostro peccato. D'altra parte, ci dice Benedetto XVI, nella sua Enciclica "Caritas in Veritate":  "Ciascuno trova il suo bene, aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto, infatti, egli trova la sua verità, ed è aderendo a tale verità, che egli diventa "libero" (Gv 8, 32). Dio non ci vuole "schiavi", ma figli "liberi": "Perché questa è la volontà di6 Dio, la vostra santificazione" (1Ts 4, 3). La nostra conversione al Signore Gesù ("Passaggio", dalle Tenebre alla Luce), è un processo "personale",che tuttavia, riceve il suo supporto ideale nella Comunità,  quando ci riincontriamo con i Fratelli, e celebriamo con loro la "Fractio  Panis", la santa Eucaristia. È proprio allora, che Gesù ci invita, a "mettere la mano nel suo costato", cioè a penetrare in quel mistero insondabile che è la sua Vita, e  Dio voglia, possa anche concludersi con la nostra "professione di fede": "Mio Signore,e mio Dio"! La nostra vita futura dipende da questo, giacchè: "Chi crede in lui, non è condannato" (v 18). Sarà sempre, una vita vuota ed infelice, quella che non si pone un orizzonte di salvezza, e si rassegna a "fare e a ricevere il male" (v 19. Solo nel momento in cui scegliamo di vivere, sull'esempio di Cristo, ispirati al suo "farsi dono" e spendersi per gli altri, stiamo già realizzando e "guadagnando", il nostro posto nel Regno dei Cieli. Questo ci dice, che non siamo solo "in attesa", del giudizio di Dio, ma siamo responsabili della nostra vita ogni giorno: "Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati: (1Tm 2,4). Poniamo, a mo' di esempio, che Dio è il Sole. Ora, se io sto alla sua Presenza, mi illumino e mi riscaldo. Se, malauguratamente, mi "nascondo" da Lui, sto al buio e al freddo (Cè chi poi, ha "ironizzato": ci scalderemo all'Inferno). Del resto è un po' come la Vita: Chi desidera vivere, deve necessariamente respirare. Chi decide di non respirare più, si autodistrugge, perché rifiuta volontariamente la Vita. Ecco, allora, la grande valenza dell'esortazione di Gesù:
"Operare nella verità, fa venire alla luce" (v 21). Buon tempo Pasquale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 27/04/2022

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