di DON MICHELE ROMANO - Nel brano evangelico di oggi (Lc 24, 35-48), assistiamo ad un commovente tentativo di Gesù Risorto, di far comprendere la sua perfetta identità tra il "Gesù storico", e il "Cristo della Fede": "Guardate!..."Toccate"!..."Avete quì qualcosa da mangiare?"... "Sono proprio io...!". Giustamente si preoccupa di farsi "riconoscere", da coloro che poi, dovranno diffondere il Kèrigma dell'annuncio Pasquale, e lo fa mangiando con loro, facendosi toccare le cicatrici: "Sono queste le parole che io vi dissi, quando ero ancora con voi: bisogna che si compiono tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè nei Profeti e nei Salmi. Allora aprì loro la mente..."! (v 44- 45). Nel saluto: "Pace a voi" (v 36), Gesù dìssipa ogni paura e dubbio, dal cuore degli Apostoli, accumulato durante i giorni di passione e di solitudine. Le apparizioni di Gesù, immediatamente dopo la sua morte, sono un grande insegnamento, anche per tutti noi, così come sono state un graduale apprendimento per gli apostoli. Anche se oggi, non abbiamo più la possibilità di poter "toccare" Gesù, in "carne e ossa", non vuol dire che Lui sia assente dalla nostra quotidianità, tutt'altro.
Essendo il Risorto, è più che mai "vivo", e ci ha assicurato la sua presenza in più ambiti:
1)- "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18, 20); 2)- In ogni celebrazione Eucaristica: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo..." (Mt 26, 26); 3)- "Ogni volta che avete fatto queste cose, a uno solo, di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25, 40). Altro che fantasma ! Gesù non lascia niente di intentato, per confermare la sua Risurrezione, per aprire alla Fede i loro occhi e il loro cuore. In Luca, non vengono più usati i verbi di movimento: "venire", "entrare", bensì il verbo "stare", per dire che il Risorto, non viene, è lì :"Gesù in persona "stette" in mezzo a loro, e li saluta con lo Shalòm ebraico: "Pace a voi v 36b). Luca, ancora, usa tre parole forti, per esprimere questo spavento degli Apostoli:-
"Ptoèo": spavento che atterrisce;- "Emphòbos": impaurito, intimorito;- "Taràsso": turbamento: "Perché siete turbati..."! (v 38); è il rimprovero che Gesù muove loro, perché credevano di vedere uno spirito (pnèuma, in senso fluttuante, evanescente), un fantasma, appunto. Gesù Risorto sia, invece, la fonte della nostra Gioia! Non ha ragion d'essere, un cristiano "musone". Che tristezza, tante volte, vedere a Messa, facce sempre tristi e conturbate, con espressioni tipiche da museo delle cere; o gente che guarda freneticamente l'orologio, o che arriva in extremis. A volte, più che incontrare il Risorto, sembra che incontriamo il "Ri-morto". Coraggio, Amici, oggi nella Chiesa, come allora nel Cenacolo, occorre gioire per la presenza di Gesù in mezzo a noi! Concludendo, poniamoci alcune importanti domande: -Durante la Santa Messa, so riconoscere Gesù, nello "spezzare il pane"? -Riconosco nelle Scritture, il progetto Salvifico, che Gesù ha realizzato per noi tutti? "Sono nel mio quotidiano, un credibile Testimone del Signore Risorto? Buon giovedì in Albis.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 21/04/2022
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