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Mandatoriccio (Cosenza) - I piedi


di DON MICHELE ROMANO - Siamo nell'imminenza della Pasqua, e Gesù, dopo la risurrezione di Lazzaro, ritorna a Betània (Casa della povertà), nella casa degli amici: Marta, Lazzaro e Maria, che gli prepararono una cena di accoglienza. La loro casa, sarà per Gesù, punto di riferimento, quando attraversava la Giudea, così come la casa di Pietro, a Cafàrnao, quando si trovava ad insegnare in Galilea, nel Nord della Palestina. 
Il racconto di questa cena, così come lo presenta Giovanni, mostra alcune divergenze con i Sinottici, perché il lui prevale, vedremo, il "taglio teologico". Nel Vangelo di Marco (14, 3c), ed in quello di Matteo (26, 7), Gesù qualche giorno prima, sempre a Betània, nella casa di Simone il fariseo, viene "unto" sul capo, da una Donna (Peccatrice, perdonata), che gli dimostra tutta la sua riconoscenza, qualificandolo così, come Re- Messia. Secondo Giovanni, invece,  Maria, sorella di Lazzaro, "unge", non il capo, bensì "i piedi"di Gesù, che secondo l'usanza giudaica, era un segno di omaggio all'ospite, e lo fa versando sui suoi piedi, 300 grammi di profumo di puro Nardo, assai prezioso (Circa 330 grammi, il cui valore di 300 Denari, corrispondeva allo stipendio di 300 giornate lavorative). Quasi, come se Maria stesse  dicendo a Gesù:  Il tuo gesto di consegnarti fra poco, per la nostra salvezza, vale 10 volte tanto, il Tradimento di Giuda, ma in questo preciso contesto, diventa il gesto profetico della sua sepoltura. Infatti, non si ungevano i piedi di una persona viva, ma si ungevano i piedi di un cadavere, come parte di un rito che precedeva la sepoltura. Con questo gesto Maria esprime una grande certezza: dopo la risurrezione del fratello Lazzaro, Gesù non poteva morire - "Io sono la Risurrezione e la Vita", aveva ascoltato in Gv 11, 25 . Pertanto, il suo gesto, non è "sprecare", quanto di più prezioso possedeva, ma è solo un'anticipazione  profetica, dell'atto salvifico di Gesù, che  sacrificherà se stesso, quale "dono" offerto al Padre, per tutti noi. Quello di Maria, è uno splendido atto di Amore, difficile da comprendere per chi non lo condivide. Quello che capiterà a Giuda, che considera tutto uno spreco, volendo nascondere (Puntualmente "smascherato" da Giovanni), la gretta ingordigia di cui era assetato il suo animo (Tant'è che venderà Gesù, per soli 30 denari). Gesù difende Maria:  "Lasciatela fare..., I poveri, infatti, li avrete sempre con voi" (vv 7-8), secondo il dettame di Dt 15, 11b). Benedetto XVI,  commenterà: L'amore vero non calcola, non misura, sa solo donare con gioia, cerca il bene dell'altro, vince la meschinità, la grettezza ed i risentimenti, che portiamo nel nostro cuore.
Il dire di Gesù:  "Non sempre avete me" (v 8b), manifesta la sua consapevolezza, che da lì a qualche giorno, sarebbe iniziata la sua "Via Crucis", fino alla morte. Maria,  con la sua squisita sensibilità, tutta femminile, unica fra tutti, aveva compreso che Gesù, ormai era un "moribondo", e perciò bisognoso dell'unguento dell'amicizia e dell'affetto. Secoli più tardi, Sant'Agostino scriverà: Forse su questa terra, "i piedi" del Signore, sono ancora  bisognosi: "Tutto quello che avete fatto a uno solo, di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt  25, 40). Lasciamoci,  pertanto,  inondare da quel meraviglioso "profumo", allusivo della sua Gloria. Che Gesù sappia, da ognuno di noi, che la sua Pasqua, non è stata vana, sarà un modo per rendere onore al suo Sacrificio. Buona settimana santa.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 11/04/2022

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