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Mandatoriccio (Cosenza) - Il volto di Dio


di DON MICHELE ROMANO - Pur fra le molteplici accuse, che gli vengono mosse dai Giudei: con rancori, insidie, ed insulti, sino alla condanna a morte, notiamo come Gesù, nel Vangelo di oggi (Gv 7,1-2.10. 25- 30), attesta la grande serenità di Gesù, che prosegue tranquillamente la sua missione, sforzandosi di far capire: la sua origine e la sua identità -"Chi mi ha mandato è veritiero e voi non lo conoscete. Io lo conosco perché vengo da lui ed egli mi ha mandato" (v 28b-29). È il coraggio di proclamare sempre e ovunque la Verità, anche a costo della sua Vita. Questo dice a noi, quanto la nostra Fede, talvolta, sia ancorata ad una religiosità magica o emotiva, e questo sicuramente la rende sterile. 
A tal proposito, diceva don Tonino Bello: 
"Sull'esempio di Gesù, il vero credente, per essere creduto, deve essere credibile"! Gesù, infatti, ha saputo sfidare le aspettative dei Giudei, mostrandosi, non quel leader conquistatore, venuto per rovesciare il dominio di Roma, secondo loro attese, ma come il "Servo Sofferente" di Isaia. In questo brano, vediamo che Gesù evita la Giudea, perché "i Giudei cercavano di ucciderlo" (v 1). Solo dopo aver rifiutato la suggestione tentatrice dei suoi parenti, di dare, cioè, "prova" delle sue capacità, facendo mostra di sé, dando spettacolo..., ecco che Gesù, si reca in forma privata a Gerusalemme: 
"Il mio tempo non è ancora venuto" (v 6), e Giovanni ne collega la presenza, sempre in occasione delle feste tradizionali ebraiche. Questa volta, capita la festa delle Capanne o dei Tabernacoli (È un "proprium" di Giovanni), nel tempo di autunno (Tra il 15 e il 21 di Tishrì), ultima delle tre feste di Pellegrinaggio, che ricordava la Festa della mietitura (Dt 16,  13-15), per fare memoria del soggiorno degli Ebrei nel deserto (In capanne, appunto), durante l'Esodo, nella "terra di mezzo"!
È detta anche, Festa dei Tabernacoli, perché nella "Vulgata", San Girolamo, tradusse con la parola latina "Tabernaculum", il termine ebraico "Sekàh" (Capanna), a ricordo della "Tabula", una tavola di legno, che unitamente a rami intrecciati di palma, veniva usata per costruire le Capanne. Questa, che i Giudei consideravano la "loro festa" (v  2 ), ben presto conoscerà il duro scontro con Gesù, perché non era più celebrata come festa di Dio, ma era stata ridimensionata solo ad un semplice "orizzonte umana".
In questa santa Quaresima, impegniamoci a riscoprire Il vero Volto di Dio, che Cristo ci ha rivelato. Non lasciamo che le nostre paure, il nostro peccato, e le nostre fragilità, finiscano per stravolgere il luminoso e meraviglioso, Volto del Padre. Buon cammino quaresimale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 01/04/2022

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Mandatoriccio: Immortalità

Cosenza, 01/04/2022
di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare

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