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Mandatoriccio (Cosenza) - Pienezza


di DON MICHELE ROMANO - Sembrerebbe che, con la proclamazione del Vangelo di oggi (Mt 5, 17-19), abbia termine L'Antico Testamento. Al contrario, si attua nel Nuovo, trovando pienezza e compimento.  Con Mosè, che pure scomparirà,  dopo la Trasfigurazione di Gesù sul Tabor, per lasciare il posto a Gesù (Mt 1,7-8), la Legge certo esprimeva la volontà di Dio, ma in modo imperfetto. Con Gesù, che non dobbiamo considerare un "rottamatore", ma tutto viene rinnovato, acquistando pieno significato, anche nel rispetto dei minimi dettagli della Legge: "Non passerà un solo iota o un solo trattino della legge...", v 18b), perché l'Amore vero, non trascura neanche, il più piccolo dettaglio, anzi manifesta la propria grandezza, nelle attenzioni minime. 
I precetti e le norme, date da Dio, non rappresentano la  "burocrazia" Divina, al contrario, offrono un percorso di libertà autentica (Leggiamo così, il Discorso delle Beatitudini). Gesù ci propone una "nuova ed eterna Alleanza", compie un'opera di "purificazione", distinguendo quanto davvero proviene da Dio, da quanto, furbescamente, è stato aggiunto per finalità di tornaconto, dai "devoti" di ieri:  Scribi e Farisei che hanno fatto lievitare la Legge delle 10 parole, fino a farle diventare più di 600: "Insegnando dottrine, che sono precetti di uomini" (Mc1, 7-8), e "devoti" di oggi, che ingabbiano la fede, in un caos di sterili osservanze, e vuoti devozionismi, che mai potranno assurgere al rango della Parola di Dio.
Infatti, Gesù, si distacca da queste interpretazioni, Lui non vuole "abolire", ma riportare alla propria origine, ogni norma, ogni precetto, volendo, così, ristabilire il primato dell'Amore, vero e pieno compimento della Legge.
Non si tratta, quindi, di una Legge "migliore", quanto di una "giustizia" migliore, che supera quella degli Scribi e dei Farisei, che avevano, persino, "legalizzato" Dio.
Purtroppo, ahimè, anche nella nostra Chiesa, e nelle nostre Comunità, troppo spesso, confondiamo le cose: un conto è il Vangelo, un conto l'opinione del Parroco; una cosa è l'esperienza bimillenaria della Chiesa, un'altra lo stile introdotto da qualsivoglia aggregazione ecclesiale. La "giustizia" migliore, consiste nel vivere secondo lo spirito delle Beatitudini, incarnando nella nostra vita, quello che per Gesù, rappresenta la "regola d'oro": "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro; questa Infatti è la Legge ed i Profeti" (Mt 7,12). Tuttavia, per vivere nell'Amore, bisogna imparare l'obbedienza, sullo stile di Gesù, che:  "imparò l'obbedienza dalle cose che patì..., fino alla morte di Croce"  (Eb 5,8). In questo senso, siamo invitati ad entrare in intimità con Lui, per essere "considerati grandi, nel Regno dei Cieli". Preghiamo insieme, affinché questa Quaresima, ci aiuti a sperimentare e vivere, il "Cuore" dell'annuncio Evangelico. Buon cammino quaresimale. 


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 23/03/2022

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