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Mandatoriccio (Cosenza) - Convertitevi


di DON MICHELE ROMANO - Oggi, terza Domenica di Quaresima, il brano Evangelico (Lc 13,1-9), contiene un invito di Gesù, al pentimento e alla conversione. "Convertirsi", è una delle parole più usate nel Vangelo, significa: "Cambiare modo di vivere", sia nell' atteggiamento interiore, che nello stile esterno:  "Convertitevi e credete al vangelo" (Mc 1, 15). "Al sangue versato da Pilato, e la Torre di Sìloe, della Parabola, segue una chiara "minaccia" di Gesù: "Se non cambiate vita, perirete tutti allo stesso modo"(v  5), invitandoci, in tal modo, tutti, nessuno escluso, ad un radicale cambiamento di vita. Non sol perché battezzati, e facenti parte della Chiesa, possiamo ritenerci migliori degli altri, e quindi candidati di diritto, ad una morte Santa (Utinam !). Purtroppo, così non è. Si "perisce tutti", ma il modo può essere diverso. Si può morire da "disperati" (Senza speranza), facendosi trovare impreparati:  "Che quel giorno, non vi piombi addosso all'improvviso" 
(Lc 21, 34b),  oppure in "vigilanza", come la sposa che attende il ritorno dello sposo" (Mt  25,1ss). Si può anche morire, con e per amore, come pure si può restare "chiusi" nell'orgoglio che acceca. In tutti noi, pertanto, è facile riconoscere il "Fico" della Parabola (Pianta che per i Profeti, era il simbolo dell'infedeltà di Israele), e spesso andiamo fieri della sua meravigliosa chioma, o della robustezza del suo tronco, ma incapace di portare frutti. 
Il Padre (Padrone della Vigna), che è giusto, ma anche paziente, ci concede sempre un'altra possibilità, questo grazie a Gesù (Il Vignaiolo), che intercede per noi, fino al sacrificio della Croce. La Quaresima sia, pertanto, questo tempo di grazia, favorevole per iniziare a portare frutti di vera conversione. Solo così, potremmo evitare quel "minaccioso" verbo: "Taglialo"! Allora, anche la Torre di Sìloe, non ci schiaccerà, ma diventerà un ulteriore opportunità per riflettere e comprendere, che tutto ciò che accade, è conseguenza esclusiva, delle nostre scelte sbagliate, non colpa di Dio. Se, ad esempio, qualche anno fa, a Genova, è crollato il ponte Morandi, dove sono morte 43 persone innocenti, non è certo colpa di Dio, ma è tutto da imputare ad errori umani: o di calcoli strutturali, o al lucro peccaminoso dell'impresa, che  ha usato materiale scadente. Dobbiamo saperci prendere le nostre responsabilità, ed usare bene della nostra libertà, di cui un giorno Dio ci chiederà contezza! Allora anche noi, saremo attratti come Mosè, dal prodigio del "Roveto ardente", scoprendo con meraviglia, che Dio, non solo conosce il nostro nome, ma si compiace anche, di rivelarci il Suo:  "Io Sono" ! Grazie Signore. Buon cammino quaresimale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/03/2022

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