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Mandatoriccio (Cosenza) - Giuseppe


di DON MICHELE ROMANO - Il Nuovo Testamento, ci presenta San Giuseppe, con pochi tratti, ma essenziali. È l'uomo del silenzio, fedele ed obbediente, non dice neanche una parola nei Testi Sacri, che lo definiscono: "Uomo giusto", un uomo di Dio. Il Vangelo di oggi (Mt 1,16.18-21.24a),  ce lo presenta in un momento particolare della vita di Gesù.  Accetta di rinunciare ai suoi progetti, per accogliere quanto Dio gli chiede: farsi padre "adottivo"(Questo assicurerà a Gesù, la paternità "legale", per cui sarà chiamato anche "figlio di Giuseppe"), e "protettore"(Vedi fuga in Egitto col Bambino Gesù, per sfuggire alla furia di Erode),  assolvento con fedeltà, al suo ruolo speciale di Padre amorevole, custode della Santa Famiglia. Ai suoi progetti, e alle sue prerogative di vita, Giuseppe predilige l'affidamento completo, agli arcani e misteriosi progetti divini. Giuseppe, che significa "Dio aggiunga", che solo Dio cioè può colmare,  forse nella sua vita, voleva una moglie, e si è trovato ad accogliere una "Santa "; voleva dei figli, e si è trovato ad accogliere e custodire il Figlio di Dio;  sognava una vita semplice, tranquilla, e si è trovato l'Altissimo nella sua bottega di falegname, tutto intento ad educare suo Figlio Gesù, insegnandogli le preghiere del pio israelita, tutto intento a fargli riconoscere la "vena" del legno, con la pialla. Nella sua vita, anche se umile, modesta, ed  ordinaria, denota una grande forza d'animo, e tutto, è sempre  luminoso. Come tanti Santi, che lo hanno amato: Teresa d'Avila, Benedetto, Francesco d'Assisi, Bruno, Teresa di Lisieux, Jose maria Escrivà, e tanti altri..., anche noi possiamo seguire le sue coordinate: Fede-Amore e Speranza, vere scorciatoie per santificare l'intimità delle nostre famiglie, assicurando loro tanta serenità, pur in mezzo alle tante paure e fragilità che, oggi più che mai, la caratterizzano. La storia di Giuseppe e Maria, narra appunto, di un Dio nascosto nelle nostre vicende, silenzioso, forse, ma non per questo assente:  a lui stanno a cuore i nostri turbamenti, le nostre insonnie e le nostre fughe, volute o subìte. Per essere graditi agli occhi di Dio, San Giuseppe ci insegna, che non è richiesto un "pedigree" genealogico, di chissà quale portata. Lui  resta, per tutti noi, il segno di un amore che non viene mai meno, qualunque imprevisto possa accadere. Infatti, lui avrebbe potuto scegliere anche la via legale (Essendo promessi sposi con Maria, la Legge di allora, prevedeva la lapidazione per il tradimento), egli, invece, sceglie di fare la volontà di Dio, perché ogni legge umana, può essere superata solo dall'Amore. Gesù è il Verbo, la Parola; Giuseppe, prescelto come "guardiano della Parola", di lui non c'è giunta alcuna parola, la sola parola che egli affida a noi, è la sua vita. 
È vero, oggi, la festa di San Giuseppe, sembra interrompere la nostra riflessione quaresimale. Ma così non è. Che ognuno di noi possa imparare, da questo silenzioso, ma fedele testimone, a vivere la presenza di Dio nella nostra quotidianità. Un cordiale augurio a tutti i Papà..., e buon prosieguo nel cammino quaresimale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/03/2022

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