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Mandatoriccio (Cosenza) - Trasfiguràti


di DON MICHELE ROMANO - Il Vangelo di oggi (Lc 9,28b- 36), ci parla della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tàbor, in un duplice "movimento": Un "Ascendere" al Monte, e un "Di scendere" dal Monte. Infatti i Discepoli, che hanno goduto di questa intimità col loro Maestro: Pietro,  Giovanni e Giacomo, subito dopo, sono riportati alla realtà quotidiana, dove non vedono che "Gesù solo", nell'umiltà della sua natura umana. Come nel Battesimo, il Padre, anche sul Tàbor, lo proclama "Il Figlio diletto"; e la presenza di Mosè ed Elia, rappresentanti della Legge e dei Profeti,  testimoniano che, ormai,  L'Antica Alleanza, lascia il posto alla Nuova. All'indicativo:  "Questo è mio Figlio", segue l'imperativo":
"Ascoltatelo".  Questo verbo "Ascoltare", come sappiamo,  è uno dei verbi più importanti dell'Antico Testamento, tra l'altro caratterizza anche il Proclama di Israele: "Shemà Ìsrael" ("Ascolta Israele"- Dt 6), impariamo a leggerlo, non in senso "minaccioso" e categorico, ma come un Invito  accorato di Dio (Come se ci "pregasse" ...), leggiamolo, perciò, in maniera paterna e premurosa:  "Ascolta mio Figlio, accogli la sua Parola..., è per la tua Salvezza"!  Anche l'evangelista Giovanni ce lo ricorda: "Tutto è stato fatto per mezzo di lui è in vista di lui" (Gv 1,3). Sono tre, le tappe che caratterizzano nei Vangeli, la sua Rivelazione:  Il Battesimo, la Trasfigurazione, e la morte- Risurrezione. Oggi, nel brano della Trasfigurazione, consideriamo, da una parte, la proposta di Pietro entusiasta:  "Rabbi, è bello per noi essere qui..." v35b, dall'altro il disagio e la reazione confusa di fronte a tale visione escatologica:  Erano spaventati, "Ebbero paura"... v 34 , un disagio  che Marco, quasi a voler scusare la "gaffe" di Pietro, aggiunge: "Non sapeva però che cosa dire" (Mc  9,6). Altro elemento importante, è la presenza della Nube. Come sul Sinai, anche sul Tàbor, la presenza dello Spirito Santo è rappresentata da questa "Nube": "Venne una nube e li coprì con la sua ombra" (v 34b).  Anche l'Arcangelo Gabriele, dirà alla Madonna: "La potenza dell'Altissimo, ti coprirà con la sua ombra" (Lc  1,35). Anche il Sacerdote, nella Santa Messa, al momento dell'Epìclesi, invoca lo Spirito Santo, stendendo le mani sui Doni del pane e del vino, per  rinnovare il gesto di "fare ombra". Questa Rivelazione Trinitaria sul Tàbor, ci dice che il cammino di Gesù verso la morte, non è il fallimento di un progetto, ma rivela la sua piena identità di Figlio, che si è fatto "Servo" obbediente al Padre..."Fino alla morte e alla morte di Croce" (Fil 2, 8). Ecco, anche noi Cristiani, siamo chiamati a questo "obbedienza", perché, così, un giorno..."Potremo contemplare la sua gloria" (Gv  1,14). In questo tempo di Quaresima, attraverso la Preghiera, l'Eucarestia, e l'ascolto della sua Parola, lasciamoci "trasfigurare" da Gesù, col servizio ai Fratelli, così  saremo più "luminosi",  nonostante le nostre fragilità. Un bellissimo detto orientale, dice: "È meglio accendere una luce, anche piccola, che imprecare contro il buio". Come Gesù, prese "in disparte, loro soli" (Mc 9,2c),  anche noi, siamo chiamati a vivere questa intimità col Signore, in maniera "seria", ("In disparte",  appunto), lontani dai rumori e dei frastuoni della "Pianura",  salento sul "Monte" (Luogo, che la Bibbia  designa, come il posto più idoneo, per incontrare Dio), della nostra interiorità, e Dio "che vede nel segreto, ti ricompenserà  (Mt 6,6). In questo modo, avremo la possibilità di contemplare per l'Eternità, la meravigliosa Luce, del Volto di Dio (È questo il Paradiso!). Che bello concludere, con la domanda di un Bambino ad un Saggio: "Maestro dimmi: ma Dio è più luminoso del Sole?" E il Saggio rispose: 
"Il Sole, altro non è, che l'ombra di Dio"! Auguriamoci un giorno, di poterLo contemplare, per l'Eternità. Buon cammino quaresimale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 13/03/2022

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