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Mandatoriccio (Cosenza) - Ma Io vi dico...


di DON MICHELE ROMANO - Nella pagina del Vangelo di oggi (Mt 5, 20-26),  Gesù, ancora una volta, ci invita a una conversione radicale della nostra vita, senza mezzi termini. Non basta la semplice osservanza del Comandamento: "Non ucciderai" (v 21), perché ci sono tante forme per "togliere la vita" agli altri: atteggiamenti che fanno più male di un proiettile, calunnie, mancanze di rispetto, risentimenti, insulti, come:"Imbecille", "rinnegato". Per essere cristiani integri e credibili, il Signore ci dice: "Lascia lì, il tuo dono, davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello..." 
(v 24). Il primo passo verso la Riconciliazione, è dunque la Preghiera verso i nostri nemici. Anche nel caso in cui, noi stessi,  siamo stati gravemente offesi, solo con la Preghiera potremo "cicatrizare", il  doloroso ricordo, chiedendo a Dio la forza di poter perdonare: "Null'altro ci rende simili a Dio..., come l'essere disposti a perdonare (San Giovanni Crisostomo). Gesù, anche sulla Croce, ce ne ha dato Mirabile esempio.Nella sua radicalità, volendo "ripulire" la Legge, riportandola alla sua prima origine, Gesù  intende purificarla da tutte quelle  incrostazioni, che nei secoli l'hanno solo appesantita e confusa. Ecco perché non fa distinzione alcuna tra:  Omicidio, ira, insulti..., perché provengono tutti da una comune radice: Il cuore dell'empio, schiavo della menzogna di Satana, che partorisce sempre azioni malvagie, perché dettate dall'egoismo e dall'orgoglio autosufficiente. Lui non è venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ("Ma Io vi dico..."), è venuto a dare Pienezza e  Compimento, ad instaurare Il regno di Dio, e ci invita a superare l'angusta visione della "Legge" degli Scribi e dei Farisei, a superare la criteriologia umana, per arrivare al dono di sé, anche verso chi ci  offende e ci odia.Questo  perché la nostra giustizia, deve superare ogni legalismo farisaico. Gesù aggiungerebbe:  "Chi ha orecchi per intendere, intenda, perché non a tutti è dato di comprendere..." (Mc 4, 9). Soprattutto questo tempo di Quaresima, sia un quotidiano cammino di riconciliazione con tanti nostri Fratelli, a prescindere se abbiamo torto o ragione. Se non si va d'accordo con i Fratelli, non si vive da Figli di Dio. Dobbiamo "passare" ("Pasqua"), dalla logica del Debito, a quella del Dono e del Perdono, dai giudizi taglienti, che uccidono peggio di una coltellata, ad una profonda coerenza fra Fede e Vita,  segno di un'autentica riconciliazione col Fratello, condivisione essenziale affinché la nostra "offerta", sia gradita a Dio. Buon cammino quaresimale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 11/03/2022

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