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Mandatoriccio (Cosenza) - Digiuno


di DON MICHELE ROMANO - Cercando il senso profondo di quanto ci dice, oggi, Gesù nel Vangelo (Mt 9, 14-15), ci chiediamo:Qual' è il vero digiuno? Quello che più gradisce il Signore? Già il Profeta Isaìa, nella prima Lettura, ci fa capire che a Dio piace il "Digiuno", che diventa Amore e Giustizia verso i nostri fratelli: "Non è questo il digiuno che voglio..., liberare gli oppressi...,  dividere il pane con l'affamato...,  accogliere i miseri, i senzatetto...,  vestire chi è nudo? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora" (Is  58,1-9a),  scoprendone così la vera "dimensione caritativa", che sempre più ci dentifica con l'Amore di Cristo, proiettandoci verso la santa Pasqua. Vivere il Digiuno, è stata sempre una pratica finalizzata a mortificare i "sensi" dell'uomo, per affinarne lo spirito. Lo praticavano  anche i Discepoli di Giovanni e i Farisei, ecco perché, dal momento che i discepoli di Gesù non facevano altrettanto, questo ha suscitato ancora una volta le "critiche", di coloro che stavano sempre all'erta, spiando ogni eventuali irregolarità, nel loro "ottuso" metro di giudizio. Alla domanda di alcuni discepoli ("Osservanti"), del Battista: "Perché noi e i  Farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi Discepoli non digiunano"? La risposta di Gesù è luminosa, e sgombra il campo da ogni dubbio: "Non possono digiunare gli Invitati a Nozze, finché lo Sposo è con loro" (Mt  9,15). Lo Sposo è Lui, Gesù, le Nozze, rappresentano la nostra Redenzione 
, la vera Festa per noi Cristiani, ha inizio il radioso mattino di Pasqua, con la gloriosa Risurrezione di Cristo. Già Isaia l'aveva predetto: "Il Signore preparerà un banchetto di vini eccellenti e di cibi succulenti, eliminerà la morte per sempre" (Is 25,  
6-10). Solo quando lo "Sposo", sarà loro tolto, allora sì, digiuneranno, perché ci saranno giorni di pianto (Per la sua morte), e di digiuno. Ecco, la Chiesa, oggi, ci propone ancora il "Digiuno",  nell'attesa della venuta definitiva dello Sposo, favorendo in noi, quell'atteggiamento penitenziale, per un autentico rinnovamento interiore. Che diventi, quindi,  uno "strumento" rispondente, al bisogno della nostra conversione, richiesta di perdono per i peccati commessi, ascolto e meditazione della Parola di Dio, unitamente alla Preghiera e alla Carità fraterna.  Riscopriamo, quindi, il Digiuno dalle "carni" e dal "vino" (Oggi soprattutto, in questo primo Venerdì di Quaresima, perché come oggi, di Venerdì, Gesù ha offerto il suo Corpo ("Carne"), e il suo Sangue ("Vino"), morendo sulla Croce, per noi tutti. Ma anche Digiuno, dalle "concupiscenze", dai "giudizi temerari", dalle nostre "vanità".  Solo così, avremo la possibilità  di  risorgere con Cristo Signore.  Nondimeno, praticare il "Digiuno": Dalla Televisione, da Internet, dal Cellulare..., per rimettere al centro della nostra vita, la Relazione, il Dialogo e l'Ascolto, il guardarsi negli occhi. Il nostro digiunare, pertanto, non è tanto per noi, ma è per lo Sposo, in questo tempo di "attesa" (Del "Già" e "Non ancora"!), in una visione "Nuziale" della Quaresima. Diversamente, cadremmo nella presunzione di crederci "bravi", per aver digiunato. Dobbiamo ricordarci, ogni giorno, che ci stiamo preparando a questa grande "Festa di nozze dell'Agnello", lo Sposo della Chiesa. Non ci rimane, che render autentico e solidale, il nostro Digiuno, senza ipocrisie ed esteriorità. Buon cammino quaresimale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 04/03/2022

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