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Soltanto dalla ripartenza reale dell’entroterra collinare e montano che, mai dimenticarlo, rappresenta la maggior parte della superficie della nostra regione, può passare la ripresa complessiva e durevole della Calabria. Solo così si possono ribaltare, tra le pessime classifiche negative che ci attestano tristi protagonisti da sempre, anche e soprattutto quella che continua a vederci, come confermato dal Centro Studi Enti Locali – Csel, tra le prime tre regioni in Italia che negli ultimi 40 anni circa hanno subito maggiormente gli effetti dello spopolamento.

Per Katia Pellegrino e Domenico Romano, già consiglieri comunali del gruppo La Nuova Longobucco, l’istituzione del Fondo di sostegno ai comuni marginali per gli anni 2021-2023, adottato su proposta del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, è una delle tante opportunità da cogliere per frenare quest’emorragia.

Se c’è un messaggio inequivocabile – proseguono – che due anni di emergenza pandemica restituiscono anche e soprattutto alla classe politica ed istituzionale di tutto il Sud Italia, calabrese in primis, è che può e deve essere ripensato lo sviluppo economico dei territori e la stessa misurazione della qualità della vita, demitizzando la cosiddetta fuga dei cervelli dalla propria terra. Perché i cervelli – sottolineano – sono anche quelli che restano, resistono, innovano e costruiscono occasioni di crescita.

Favorire e sostenere il ritorno manageriale alla propria terra d’origine, accompagnare gli investimenti nel patrimonio ricchissimo di risorse naturali, paesaggistiche e culturali e, quindi, far emergere occasioni di occupazione fino a ieri improbabili, strettamente connesse alla valorizzazione anche turistica di tutto ciò che ci distingue, sono e devono sempre più essere priorità dell’agenda politica e di governo a tutti i livelli.

L’auspicio – proseguono Romano e Pellegrino – è che la prossima amministrazione comunale possa e sappia intercettare tutti i possibili finanziamenti come questo, da investire in progetti di sviluppo, formazione e crescita sostenibile del territorio, soprattutto a beneficio delle nuove generazioni sulle quali non dovrà più pendere l’assillo dell’emigrazione dagli esiti sempre più incerti ovunque.

Il Fondo di sostegno ai comuni marginali prevedeva l’utilizzo delle risorse per tre categorie di interventi quali l’adeguamento di immobili comunali da concedere in comodato d'uso gratuito per l'apertura di attività commerciali, artigianali o professionali; la concessione di contributi per l'avvio di attività commerciali, artigianali e agricole; la concessione di contributi a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell'immobile.