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Mandatoriccio (Cosenza) - Crux et Lux


di DON MICHELE ROMANO - Oggi il Vangelo (Mc 9, 2-13),  primo brano del cap 9 di Marco, con l'episodio della Trasfigurazione di Gesù sul Tàbor, ci offre un ulteriore prova della "serietà",  che connota sempre la vita di Gesù: anche in questa "anticipazione" di parziale "svelamento", del "Segreto Messianico", che poi vedremo,  caratterizzerà tutto il suo Vangelo. Infatti, Gesù proibisce ai Discepoli, che si parli di ciò, di cui sono stati testimoni: "Ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto" (Mc 9, 9a). La completa "Rivelazione" del suo Messianismo, arriverà solo alla Luce del suo Mistero Pasquale (Conosciuto come il Kèrygma). In questo "momento di intimità", con Pietro, Giovanni e Giacomo, Gesù regala loro un "assaggio di Gloria", per sostenerli nella loro Fede, vedendo che erano rimasti sconvolti e frastornati, dopo l'annuncio della sua fine imminente. Ma anche, e  soprattutto, per aiutarli a superare lo "scandalo della Croce" (1Cor 1,23). Il Maestro, come suo solito, "chiama", allora, come oggi, ne  sceglie alcuni (Secondo gli imperscrutabili disegni di Dio!), decide dove portarli, rendendoli, poi,  testimoni di grandi eventi. Nelle perìcopi precedenti, abbiamo visto quanta difficoltà ad accogliere, e riconoscere, la Luce del Verbo incarnato, ora ai tre Discepoli, appare una Luce abbagliante, che li spaventa ("Pietro non sa cosa dire"- Mc  9, 6), ma nel contempo li rallegra (Anche senza la piena comprensione):  "Rabbi, è bello per noi essere qui (Mc 9,4b). E,  quali Testimoni, che ne attestano l'autenticità sul Tàbor, appaiono anche Elìa, in rappresentanza dei Profeti, e Mosè, che rappresenta la Legge, a garanzia che l'Evento, va letto in continuità con la Storia della Salvezza, narrata nel Primo Testamento. Uno dei tratti significativi, è l'appellativo che Gesù (A scanso di ogni "equivoco" e possibile accusa di "Blasfemìa),  attribuisce a sè stesso: "Figlio dell'Uomo", che ci rimanda alla Visione di Daniele 7,13-14). D'ora in poi, Gesù è l'unica Rivelazione di Dio per noi. Ecco perché risuola forte, anche per noi, l'invito di quella voce "alta", dal Cielo:  "Ascoltatelo". Questo "Ascolto" della Parola,  fatta carne in Gesù, sarà anche per noi,  Parola di Gioia, di Benedizione e di Pace. In Lui,  tutte le Profezie, si stanno "compiendo", Lui è in definitiva, la "chiave", per comprendere tutto L'Antico Testamento : "Questo è il Figlio mio, l'amato" (Mc 9,7b). Questa espressione, ci ricorda le parole del profeta Isaia: "Ecco il mio Servo..., il mio Eletto, in cui mi compiaccio" (Is  42, 1); invece il verbo "Ascoltatelo",  ricorda la Profezia, che prometteva la "Venuta" di un nuovo Mosè: 
 "A lui darete ascolto"(Dt 18,  15b). Solo chi passa dal Tàbor, a contemplare la Bellezza luminosa del Signore, potrà affrontare il Gòlgota.Tàbor e Gòlgota, sono due "Tappe" dello stesso percorso di salvezza, una Simbiosi da sperimentare nella nostra esistenza. La Croce, porta alla Risurrezione (Trux et Lux).  Sarebbe assai riduttivo, pensare ad un Cristianesimo, fermo al "Venerdì santo, che non osa salire sul Monte, per contemplare la Bellezza di Dio. Pertanto, anche noi,  lasciamoci "attrarre", dalla Bellezza del Cristo. Il Tàbor attende tutti, per "trasfigurarci", nell'ottica del regno di Dio. Vi auguro una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/02/2022

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