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Caloveto (Cosenza) - Dopo restauro riapre chiesa San Giovanni Calabita. Messa presieduta dal Vescovo


"Coltivare il senso di appartenenza alla comunità, educare alla solidarietà, promuovere la crescita culturale e sociale e ogni azione utili a frenare lo spopolamento di questo territorio, sono tutte azioni che in particolar modo in questi ultimi anni con l’emergenza Covid, continuano a vedere istituzioni e mondo della Chiesa, lavorare gomito a gomito. È, questo, un rapporto di collaborazione che è destinato a consolidarsi". È quanto ha dichiarato il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza, intervenendo in occasione della riapertura al pubblico, dopo i lavori di ristrutturazione, della Chiesa “San Giovanni Calibita”. La Celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo della Diocesi di Rossano – Cariati, mons. Maurizio Aloise, è stata concelebrata da don Massimo Alato, parroco della comunità parrocchiale “San Giovanni Calibita” di Caloveto, don Giuseppe Ruffo, vicario foraneo di Longobucco, don Giuseppe De Simone, rettore della Chiesa Rettoria "Madonna della Pietà" di Crosia e don Domenico Simari (originario di Caloveto), segretario del Vescovo. All’evento, che ha visto anche la riapertura di un ben strutturato museo, di una biblioteca e di alcuni locali parrocchiali per il ministero, insieme al Primo cittadino erano presenti anche il vicesindaco Gianfranco Salatino e i consiglieri comunali Vittorio Mazza e Luigi Ruperto.  Ricordando la figura di San Giovanni Calibita e sottolineando lo spirito di collaborazione tra l’esecutivo comunale e l’istituzione religiosa, Mazza ha colto l’occasione per ringraziare le suore che "con la loro semplicità e la loro sincerità – ha affermato - non fanno altro che infondere fiducia, serenità e pace". Allo stesso sindaco non sono mancate parole di ringraziamento nei confronti dell’Arcivescovo per la sua presenza nella realtà locale e per don Massimo Alato, "il locale rappresentante della nostra chiesa – ha detto il Primo cittadino - che con la sua discrezione, la sua pazienza, a volte anche con i suoi silenzi, conforta e unisce la nostra comunità; una guida e un amico per tanti bambini, giovani e meno giovani, anziani". Antonio Iapichino


di Redazione | 17/02/2022

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