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di DON MICHELE ROMANO - L'entusiasmo che in questi giorni la folla, ha attribuito a Gesù, accende sempre più il furore dei suoi oppositori. Nella prima parte del Vangelo di Marco (Mc 3,  20-21), nel  ritorno alla casa di Cafàrnao,  cogliamo questo primo "sintomo" di tensione, tra Gesù e il suo "ambiente parentale" ("Allora i suoi..."(Mc 3, 21a), e vuole insegnarci, che non bastano, nè "buon senso" (Ridurre Gesù ai nostri "schemi"), nè vicinanza fisica, nè legami di parentela, per capire in pienezza Il mistero di Cristo (Osano dire di Lui:"È fuori di sé" (Mc 3, 21b). Ancora una volta, si compie l'antico proverbio:"Un profeta, non è disprezzato, se non nella sua patria e in casa sua"(Mt 13, 57b). A questo punto, si impone per tutti noi, un grave esame di coscienza. Quante persone vivono accanto a noi, che abbiamo a portata di mano, magari sono "luce", per la nostra vita e noi, anzicché gioire, cosa facciamo?Giù con le critiche e i giudizi negativi! Sembrano riecheggiare gli insulti sotto la Croce:"Scenda  ora dalla Croce, perché vediamo e crediamo"(Mc 15, 32). Impariamo dall'integrità di Cristo, nel patire queste grandi diffamazioni e calunnie, consapevoli che altri si faranno beffe di noi:"Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi (Gv 15-20). Un Cristiano, che vive "radicalmente" la logica del vangelo, è facile che venga additato come "pazzo", o "esagerato", ma è tipico dell'Amore (Verso Dio e verso i fratelli), essere "totalizzante": "O tutto o niente"; Non esistono "mezze misure"("O con me o contro di me", dirà Gesù - Mt 12, 30. È lo scandalo del Bene:"O l'Amore uccide l'Io, o l'Io distrugge l'Amore! Gesù è incompreso anche dai suoi "parenti", che, a loro modo, cercano di prenderlo, per riportarlo alla normalità ("Alla piattezza dell'indifferenza", commenta Mons. V. Paglia), considerato "troppo" buono, "troppo" accogliente, quasi uno "sprovveduto", che avrebbe potuto anche, meglio scegliere chi salvare:"Non certo i pezzenti o i lebbrosi"! Mea culpa! Quante volte, anche nelle nostre Comunità Parrocchiali, l'originalità di qualcuno, è vista con ostilità per i tanti pregiudizi, che, guarda caso, provengono proprio da chi, non sa fare altro, che criticare per invidia o gelosia. Prendiamo Gesù, a modello della nostra vita, Lui ha sempre rifiutato di essere trattato come una "Star",  vuole tuttavia, che la nostra fede, abbia il "coraggio" della Verità. Non può e non deve ridursi ad un fatto privato (Quasi "intimistico").  Pure in mezzo alla "folla", è necessario vivere questa Testimonianza "coraggiosa", dando così "ragione della speranza, che è in noi (1Pt 3,15b). Buona e santa giornata a tutti.