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Crosia (Cosenza) - Una manifestazione di solidarietà ai coniugi Voltarelli. Un corteo contro la violenza


Una manifestazione contro la violenza. Un’iniziativa di carattere territoriale si è svolta sabato sera a Mirto, allo scopo di sensibilizzare tutti sul tema della sicurezza contro la violenza e per dare  solidarietà ai coniugi Voltarelli, per l'aggressione subita nei giorni scorsi in contrada Pantano Martucci. Una giornata di mobilitazione pacifica, organizzata dal Comune di Crosia, iniziata nel pomeriggio con un presidio presso l’abitazione dei coniugi aggrediti. Poi, l’appuntamento presso la delegazione comunale in Viale della Repubblica di Mirto. Da qui, un corteo ha attraversato le strade cittadine. Diversi sindaci e loro delegati, con la fascia tricolore e i rispettivi gonfaloni, provenienti dal basso Jonio cosentino e dalla valle del Trionto, hanno sfilato per sottolineare e fare proprio lo slogan che il Comune di Crosia ha adottato: "Uniti contro la violenza". Un motto per reagire al grave fatto che il 29 settembre scorso ha colpito l’intera cittadina. Il corteo ha visto la partecipazione attiva anche della Chiesa diocesana e cittadina, delle associazioni di volontariato e di promozione sociale, dell’Azione cattolica, delle associazioni e società sportive, della scuola e soprattutto di tanta gente comune, che ha affiancato Riccardo e Anna Voltarelli. Giunti nella centralissima piazza Dante, si è tenuto un comizio di solidarietà verso la famiglia Voltarelli e di sensibilizzazione sul tema della sicurezza in città e nel territorio. A fare gli onori di casa il Sindaco di Crosia, Gerardo Aiello: <<La serata>>, ha esordito, <<è calda di presenze>>. Ha espresso, <<la solidarietà e vicinanza ai due concittadini. Ciò che è successo è terribile. Hanno vissuto un momento di solitudine e paura>>. A giudizio del Primo Cittadino di Crosia <<è stata ferita l’intera comunità e l’atto mortifica l’intero territorio. Manterremo alta l’attenzione>>, ha detto con forza, <<perché non si verifichino più tali episodi>>. Il preside Aiello, però, ha messo in luce il bisogno di “non fare di tutta l’erba un fascio”: <<esistono immigrati rispettosi verso i nostri cittadini. Faremo in modo che coloro che stanno bene qui vi rimangano e cercheremo di integrarli ulteriormente>>. Poi rivolgendosi ai propri cittadini ha evidenziato la necessità di una convivenza civile senza criminalizzare tutti. Ha ricordato che chi fitta case <<ha il dovere di comunicare al Sindaco la presenza di chi le utilizza>>.  Sarà fatto <<un passo in avanti perche gli stranieri non si sentano esclusi>>. Il Sindaco Aiello ha comunicato, inoltre, che a giorni sarà disponibile un numero di telefono per comunicare eventuali situazioni di irregolarità, soprattutto durante le ore serali e notturne. Il Sindaco di Rossano, Francesco Filareto, ha portato la vicinanza, l’affetto e la solidarietà dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità rossanese ai coniugi Voltarelli. Ha detto che il territorio deve essere coeso, compatto. <<Stasera si rinnova il patto di unitarietà del territorio>>. Non bisogna dimenticare i valori fondamentali: <<dove non c’è legalità non ci sono diritti>>. Filareto, infine, ha evidenziato che non bisogna, comunque, perdere di vista il valore della solidarietà verso gli emigrati. D’altronde, <<chi viola la legge non ha colore>>. Il cantautore Peppe Voltarelli, figlio dei coniugi aggrediti, ha ringraziato tutti per la solidarietà e vicinanza alla propria famiglia. <<Avrei voluto fare altro in questa piazza anziché un comizio di questa natura>>. E nell’esternare il proprio dolore per quanto accaduto, ha detto che la sua famiglia, non avrà più il coraggio di vivere in quella casa. <<E’ stata una violenza bestiale. La mia famiglia vive nel terrore>>. Al contempo, però, ha messo in risalto il bisogno di <<evitare attacchi alle comunità straniere. Noi non siamo e non saremo mai razzisti. Non fa parte della nostra storia!!!>>. Don Pietro Madeo, nel portare il saluto dell’Arcivescovo di Rossano - Cariati, monsignor Santo Marcianò, ha evidenziato che questo millennio si sta contrassegnando con atteggiamenti vergognosi. <<E’ una vergogna che le nostre comunità siano segnate dalla violenza. C’è tanta piccola violenza che sommata diventa grande violenza>>. Ha sottolineato la violenza contro i bambini e le donne. Il bisogno di maggiore solidarietà. Attenzione a non creare divisione verso chi viene da fuori. <<C’è tanta gente che chiede un pezzo di pane con dignità>>. Il vicesindaco di Cariati, a nome di tutti i sindaci presenti e del consigliere provinciale Giovanni Pirillo, ha detto che la battaglia di un comune è la battaglia di tutto il territorio. Ha riferito, inoltre, che quella fatidica sera mentre Peppe stava ricevendo l’importante Premio Tenco a Parigi, in quelle stesse ore la sua famiglia stava subendo una violenza bestiale. Infine ha sottolineato il bisogno di una videosorveglianza per rendere più sicuri i singoli paesi. Antonio Iapichino

di Redazione | 11/10/2010

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