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Udine (Udine) - Ex caserma Osoppo, comincia il percorso di riqualificazione. Pronto il progetto di social housing


  Comincia il percorso di riqualificazione dell’ex caserma Osoppo che da area militare è destinata, nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale, a diventare una zona adibita a diversi servizi: ci saranno spazi verdi, sportivi e di servizio, ma anche aree residenziali. In prospettiva, il Comune ipotizza di far confluire nell’area anche alcune associazioni, in particolare quelle del mondo sportivo, che, oltre ad avere spazi dedicati, potranno contare sull’immediato accesso alle attrezzature e ai campi di gioco. L’ampiezza della superficie – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Udine - consente inoltre di ipotizzare anche la localizzazione di attività culturali e ricreative. Per avere la possibilità di realizzare tutto questo, l’Amministrazione comunale procederà ad una variante specifica al piano regolatore. In questo modo, l’intera area, da militare, diventerà utilizzabile per altre destinazioni, saranno individuate le migliori modalità di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio e territoriale e sarà garantita la trasformazione del sito nell’interesse di tutti i cittadini. L’area della ex caserma Osoppo copre una superficie di circa 11 ettari e si colloca nel quadrante nord orientale della città, in prossimità al quartiere Aurora (Peep Est), accessibile da via Cividale. Attualmente, il complesso si compone di numerosi edifici, per un volume totale di circa 150 mila metri cubi. “È un’opportunità unica per soddisfare i bisogni dell’intera città, oltre che dei quartieri della zona orientale – sottolinea il sindaco Furio Honsell -. L’obiettivo dei progetti che questa amministrazione porta avanti è sempre quello di aumentare la qualità della vita dei cittadini: in questo senso lo spazio della caserma Osoppo è molto prezioso e va gestito tenendo conto degli abitanti che già ci sono prima ancora di quelli che dovranno arrivare in futuro. Per questo – continua il sindaco - la scelta di destinare gli spazi a servizi associativi, attività sportive e residenze rivolte a un’utenza che ha bisogno di servizi dedicati. La riqualificazione va progettata condividendo le scelte con le aree limitrofe, con una funzionalità rivolta alla realtà in cui l’edificio è inserito e non come uno spazio a se stante”. Il percorso di riqualificazione, dunque, recepirà tutta l’esperienza e le indicazioni pervenute dai cittadini in occasione degli incontri pubblici, organizzati dall’assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro, e realizzati in vista del nuovo piano regolatore generale. Percorsi partecipati che continueranno anche dopo la realizzazione dello studio, che l’Amministrazione comunale ha affidato all’unità organizzativa Gestione urbanistica di palazzo D’Aronco. Intanto, il Comune ha presentato la domanda per partecipare al bando “social housing”, previsto da una delibera regionale che si rifà a finanziamenti nazionali per questo tipo di interventi. Il progetto presentato dall’Amministrazione comunale prevede, grazie ad una convenzione con l’Ater, la riqualificazione di una delle cinque palazzine “gemelle” dell’ex caserma e che un tempo era adibita a camerata. Il recupero della palazzina prevede la realizzazione da 35 a 55 alloggi per edilizia convenzionata con diverse metrature, per diverse esigenze: dai miniappartamenti per persone sole ai bicamere e tricamere per giovani coppie. “Abbiamo colto l’occasione offerta dai finanziamenti nazionali per reperire risorse economiche in un momento di difficoltà: per social housing non si intende l’edilizia popolare degli anni ’80 che ha spesso creato alveari, diventati poi ghetti – spiega Honsell -. Si tratta invece di un’edilizia che dà risposte di tipo funzionale e non di mera assistenza economica, che mira a rispondere a esigenze di qualità o a speciali bisogni dei cittadini, come anziani, persone sole o giovani coppie e che prevede anche aspetti di tipo innovativo per quanto riguarda i principi non solo edilizi ma anche i servizi in casa”. Un primo passo per il recupero dell’intera area. Lo studio dell’Ater, infatti, prevede anche la riqualificazione dell’area verde di pertinenza della palazzina, che potrà essere dedicata a orti per le abitazioni. “Ci sono anche altri progetti in corso a livello regionale per il recupero di questo tipo di strutture dimesse – spiega Gianna Malisani, assessore alla Gestione urbana -, il Comune cercherà di cogliere tutte le opportunità per recuperare finanziamenti. Il recupero dell’area della caserma Osoppo significa anche restituire alla città, e non solo al quartiere, un polmone verde di notevole importanza, considerato che al suo interno esiste un parco di grandi dimensioni che potrà diventare un nuovo punto di aggregazione per tutta la città. Anche dal punto di vista progettuale – conclude Malisani - prevediamo di valorizzare la massimo quest’area dal punto di vista ambientale: oltre al parco ci sono viali molto belli che collegano i vari edifici e che con un intervento ex novo potremo potenziare”.

di Redazione | 10/10/2010

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