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di DON MICHELE ROMANO  - Il Vangelo di oggi (Lc 20, 27-40), ci mostra tutta la nostra Insipienza, allorquando, alla pari dei Sadducei (I quali dicono che non c'è Risurrezione), poniamo al Signore domande inutili, prive di senso, anzi, consentitemi, è proprio il caso di dire che :"Non stanno nè in cielo, nè in terra", a dire che vogliamo risolvere problematiche che riguardano l'aldilà, con criteri e categorie tipicamente umane. Ma il "Futuro" è altro.
Dimentichiamo che esistono altre prospettive di Vita, e che la nostra esistenza terrena è solo una "Tappa provvisoria", verso la Vita che ci attende, nel Regno del Risorto. In Cielo (Finalmente!), ci ameremo tutti ed in sommo grado, scompariranno invidie, gelosie, discriminazioni, rapporti parentali ("Saremo simili agli Angeli") : "Quelli che saranno giudicati degni della "Vita futura " e della Risurrezione dei morti, non prendono né moglie né marito"(Lc 20, 35). Consapevole dei nostri "Dubbi", il Signore ci rassicura che, dopo la nostra morte, al di là della distruzione del nostro corpo (E di questo mondo "passeggero"), ci saranno "Cieli nuovi e Terra nuova" .
Che poi i morti risorgono, lo attesta anche Mosè, quando Dio gli parlò nel Roveto ardente :"Io Sono : il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe ". Da questo comprendiamo come Dio, non è dei morti, ma dei Viventi, " Perché tutti vivono per Lui" ( Lc 20, 37-38 ).
Gesù, in questa diatriba con i Sadducei, che avevano ridotto la Religione ad un insieme di norme e precetti,  negando, appunto, ogni prospettiva "futura",  testimonia che il Dio della Vita, offre a tutti "Coloro che ne sono degni", una certezza meravigliosa: Un futuro di Risurrezione nel suo Regno, per condividerne l'eterna Gloria .
Una santa giornata.