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Cosenza (Cosenza) - Potenziamento personale e attrezzature all'Annunziata. L'annuncio in Commissione sanità da Mastrobuono


Rimodulazione dei fabbisogni, immissione di nuovo personale e di nuove attrezzature, riorganizzazione del Pronto soccorso e delle risorse umane verso i servizi che sono stati sacrificati durante l'emergenza pandemica, integrazione tra Ospedale e territorio, consegna a fine settembre del Mariano Santo e attenzione alle risorse che arriveranno per la sanità dal Recovery Fund.

Sono stati questi i temi affrontati dal commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, Isabella Mastrobuono, tornata a due mesi esatti dall'ultima audizione, in Commissione consiliare sanità, su espresso invito della Presidente dell'organismo consiliare Maria Teresa De Marco.

La Mastrobuono ha parlato dello stato di avanzamento delle attività poste in essere durante la sua gestione, cominciando dalle prossime assunzioni di personale grazie alle quali saranno rimpiazzate 21 unità cessate a vario titolo dal servizio, successivamente alla prima individuazione dei fabbisogni. “C'è chi è andato via perché ha deciso di licenziarsi o perché invalido o chi ha scelto un altro lavoro. Queste persone le andiamo a rimodulare sulla base del nostro fabbisogno e le assumiamo”. Si tratta di medici, infermieri, collaboratori amministrativi, due OSS e varie figure professionali. “Martedì prossimo – ha aggiunto Isabella Mastrobuono - utilizzando al massimo le graduatorie non decadute e procedendo alla velocità della luce, li assumeremo a tempo indeterminato. Laddove non ci dovessero essere graduatorie, procederemo con degli avvisi, nelle more dei concorsi”. Il commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera ha inoltre messo al corrente la commissione sanità della richiesta, arrivata dalla struttura commissariale regionale, precisamente dal subcommissario Pellicanò, di precisare, sulla scorta del Piano operativo del 2022, quali fossero i fabbisogni in termini di personale e di attrezzature per portare l'Azienda ospedaliera di Cosenza, Hub di secondo livello, al massimo della sua espressione con riferimento alle reti tempodipendenti (ictus, infarti, materno-infantile, sale operatorie e oncologia, comprese le innovazioni come il trapianto di midollo e il trapianto di rene). “Noi – ha detto a questo proposito Mastrobuono - abbiamo predisposto i documenti che, sulla base di quanto richiesto, ci ha permesso di dire che per l'Azienda Ospedaliera di Cosenza, in ossequio ai requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi, servono più di 4 milioni di euro per il personale e 5 milioni per le attrezzature”. Con riferimento alle risorse che serviranno la Mastrobuono ha, inoltre, precisato, che “il Ministro Speranza ha previsto la possibilità di erogare le risorse (60 milioni alla Regione Calabria) su base triennale (20 milioni per ciascuna annualità ripartiti tra 2021, 2022,2023). Naturalmente – ha aggiunto - le risorse, destinate al potenziamento e all'innovazione, sono subordinate alla predisposizione del Piano Operativo 2022 da parte del commissario Longo. Nel frattempo – ha detto ancora Mastrobuono - stiamo dirigendo il personale verso i servizi che risultano più sacrificati. Per quanto riguarda il Pronto soccorso dei tre medici che avevamo selezionato, uno arriverà a luglio, gli altri a settembre. Altre tre unità sono state selezionate al di fuori da quelle previste nel piano di fabbisogno, e queste prenderanno subito servizio”. Il commissario Mastrobuono ha, inoltre, comunicato, accanto a questo potenziamento di risorse, di aver dato disposizioni per unire il Pronto soccorso e la medicina d'urgenza per fronteggiare le limitazioni che attualmente condizionano il lavoro di 7 medici che non possono svolgere alcuna attività d'urgenza, mentre altri 3 medici sono ai codici bianchi e non possono fare attività di pronto soccorso. “Nella riorganizzazione – ha detto Mastrobuono durante la sua audizione - si cercherà di capire se almeno i turni diurni possano essere svolti. Abbiamo, inoltre, terminato, dopo 7 anni, il concorso per gli OSS, e prenderemo 26 unità di personale e, inoltre, abbiamo avviato l'avviso per i coordinamenti infermieristici, figure fondamentali che mancavano in questa realtà dal 1996”. Nell'ambito dell'integrazione tra l'Ospedale e il territorio, Mastrobuono ha relazionato, davanti alla commissione sanità di Palazzo dei Bruzi, dando conto di altre azioni che sono state messe in campo come le dimissioni protette dei pazienti covid “che per fortuna – ha detto - stanno diminuendo sempre di più” e la chiusura dei reparti covid ritrasformati in reparti dedicati ai pazienti non covid. “Abbiamo poi dato seguito – ha aggiunto – ad altre importanti iniziative come quella di cercare di ridurre le liste di attesa, portando i medici negli ospedali spoke, come quello di Paola, smaltendo in questo modo le attività che nel 2020 e nei primi mesi del 2021 non sono state erogate”. Ma la sua operatività non si è fermata qui. “Andremo presto ad inaugurare la Breast Unit e abbiamo concluso il progetto per il Mariano Santo che rappresenta per la città un obiettivo molto importante. Sarà consegnato a fine settembre – ha assicurato il commissario straordinario - e sarà una struttura nella quale saranno convogliate le attività di oncoematologia, di terapia del dolore, le cure palliative. Ci saranno anche posti letto pediatrici e vi si svolgerà l'attività di trapianto di midollo autologo e, in più, avremo una serie di ambulatori tra i quali quelli specialistici-infermieristici per le medicazioni avanzate, di neurologia e cardiologia di supporto alle attività oncoematologiche. Nella struttura posta di fronte a quella principale saranno localizzati una riabilitazione e recupero funzionale e il reparto ad elevata assistenza infermieristica che fungerà da cerniera con il territorio”. Mastrobuono ripone molta fiducia nelle risorse che arriveranno in Calabria con il Recovery Fund. “Con questi fondi abbiamo previsto sia un Centro di alta formazione permanente manageriale che il Centro per la digitalizzazione e per la teleassistenza, oltre ad un laboratorio di genetica che in parte trasferirà le attività dell'Università e ci aiuterà a supportare la ricerca a livello oncoematologico. Con riferimento al recupero delle prestazioni non erogate nel 2020 e nei primi mesi del 2021, dovremo ricorrere a ciò che ha previsto lo Stato che ha messo sul piatto della bilancia, con il Decreto sostegni, 500 milioni di euro che saranno divisi tra le regioni. Anche la regione Calabria avrà la sua parte e mi sono assunta l'onere di dare disposizioni al direttore sanitario aziendale per preparare il piano del recupero delle prestazioni ambulatoriali e in regime di ricovero”. Nel corso del dibattito che è seguito sono intervenuti i consiglieri Massimiliano Battaglia, Francesco Cito, Bianca Rende e Carmelo Salerno.

Battaglia ha espresso perplessità sull'eventualità di garantire interventi presso altri ospedali spoke, avanzando la proposta di poter accogliere le guardie mediche che prestano servizio, dalle 20,00 in poi, nell'ospedale, per supportare in qualche modo i colleghi del pronto soccorso. Sulla questione la Mastrobuono ha espresso più di una riserva per tutta una serie di ragioni, anche di posizione giuridica di chi svolge il servizio di guardia medica. Francesco Cito ha chiesto notizie sulla erogazione delle premialità previste per il personale Covid. “Le risorse devono venire dalla Regione – ha detto Mastrobuono - e in proposito ci sono stati degli incontri con i sindacati per stabilire l'esatto ammontare delle premialità da distribuire”. Bianca Rende ha evidenziato le difficoltà e le criticità del pronto soccorso, anche in ragione del fatto che le nuove unità di personale saranno disponibili soltanto a partire da settembre. Poi ha chiesto al commissario quale fosse l'orientamento per affrontare la stagione estiva che “come è noto, aumenta, con la riapertura della mobilità, gli accessi al pronto soccorso soprattutto per la parte che riguarda i ricoveri per traumi”. Infine, la consigliera Rende ha chiesto di avere notizie sulla realizzazione del proposito, annunciato in passato dallo stesso commissario, di creare nuove terapie intensive.

Sulla questione del pronto soccorso, Mastrobuono ha risposto che “stanno arrivando 4 medici. Non c'è, per la verità, la fila di persone che vogliono venire a fare il medico al pronto soccorso. Al contrario. Tant'è che – ha precisato -nella manifestazione di interesse ancora aperta non abbiamo trovato un solo medico, in pensione o meno, che voglia venire al pronto soccorso” E sulle terapie intensive ha precisato che “quelle inserite nell'ex Piano Arcuri prevedevano la costruzione di una serie di posti letto. Noi saremmo in grado di farne 7, ma i finanziamenti dell'ex Piano Arcuri finora non si sono visti. Allo stato attuale – ha affermato Mastrobuono rispondendo alla consigliera Rende - sono in grado di dire che la progettazione è finita e il reparto del dottor Pasqua può essere aumentato fino a 27 posti letto di terapia intensiva, compresi una parte del Piano Arcuri”. In chiusura di seduta, il consigliere Carmelo Salerno ha rivolto apprezzamento al commissario straordinario “per la determinazione che è necessaria per ogni genere di cambiamento”. Nell'esprimere questo giudizio positivo il consigliere Salerno ha invitato il commissario Mastrobuono a non dimenticare, però, la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza. “Non posso parlare del nuovo Ospedale – ha risposto la numero uno dell'Azienda Ospedaliera - E' un compito affidato al commissario Longo che ha a disposizione le risorse. Sarebbe, in verità, un'occasione stratosferica, quella di poter unire la costruzione del nuovo Ospedale al Recovery Plan, ma deve andare di pari passo con altre realizzazioni come i collegamenti viari. E' una grande occasione. E' un problema politico, non del commissario dell'Azienda Ospedaliera”. Un'ultima domanda è venuta proprio dalla Presidente della Commissione sanità Maria Teresa De Marco che ha chiesto al commissario come, facendo i debiti scongiuri, la rete ospedaliera potrebbe prepararsi ad affrontare una nuova ondata. “Abbiamo l'Ospedale di Rogliano che resterà Covid, perché non possiamo rischiare di essere nuovamente sorpresi ad ottobre-novembre. Però- ha concluso Mastrobuono - Rogliano non ha quella destinazione, ma si deve inserire, a mio modesto parere, nel Recovery Plan per avere tutte le caratteristiche di un grande ospedale di comunità, al servizio del territorio, ma anche dell'Annunziata”.


di Redazione | 12/06/2021

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