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A seguito del 35° convegno del Movimento per la vita di Corigliano-Rossano, la professaoressa Aquilina Sergio, responsabile della Commissione biogiuridica del sodalizio pro life territoriale presieduto da Natale Bruno, ha redatto gli atti del convegno sui lavori che hanno interessato l'ormai consolidato evento socio-culturale cittadino.
Le sfide che la società è chiamata ad affrontare nel nostro tempo caratterizzato da diverse insidie ed emergenze, sono di portata tale che l'occasione di riflettere su valori quali vita libertà e dignità non appare opportuno ma indispensabile. In occasione della 43° giornata per la vita, libertà e responsabilità, sono le parole chiavi indagate entro due coordinate fondamentali il diritto alla vita e la dignità della persona che come è stato evidenziato, devono segnare il confine oltre il quale una scienza che sia al servizio dell'uomo non può andare. Le riflessioni sono state argomentate con riferimento allo statuto epistemologico della bioetica fondata sul personalismo ontologico nella prospettiva della sacralità ed indisponibilità del bene vita. La persona alla quale si è fatto riferimento è considerata nella sua unità e totalità, corpo e anima, cuore e coscienza, pensiero e volontà.   Se è vero che mai come in questa epoca gli uomini hanno avuto un senso così acuto della libertà, al contempo sorgono nuove forme di schiavitù sociali scientifiche tecnologiche, economiche. E, allora, in una società come quella attuale, l’etica dell’autorealizzazione e delle conquiste individuali, dell'egoismo, rappresenta la maggiore corrente di pensiero, caratterizzata da individui che decidono ed aspirano a divenire autori della propria vita, creatori della propria identità, il che comporta una serie di squilibri nella natura che non si è più in grado di gestire. L'ordine del mondo, un tempo cadenzato dai comandamenti di Dio, è ora regolato dalle ferree leggi   del progresso e del mercato. Libertà responsabilità vita e dignità si collocano nell’alveo dei principi supremi dell’ordinamento assolutamente inviolabili e necessari.  È emerso allora l'invito ad amare "il prossimo tuo come te stesso" è la sola salvezza dall'odio e dalla violenza, secondo quel Vangelo della Vita. Solo riconoscendo e rispettando l’altro, potremo convivere in armonia e amore. Ma, purtroppo, nel nostro bel Paese, la violenza è in costante aumento. La cultura della sopraffazione non solo tecnologica ma anche dell'uomo sull'uomo, ci proietta verso una dimensione del possesso. In tal senso, si è posta l'attenzione alla violenza contro le donne un fenomeno che su scala globale, viene definito come violazione dei diritti umani che San Paolo afferma essere inscritti nel cuore degli uomini. È stato sottolineato che non   si tratta di un qualcosa che colpisce solo la donna in quanto tale (assumendo pertanto il carattere di violenza basata sul genere), ma mina l'uguaglianza e si pone come ostacolo allo sviluppo di una società democratica.  In tal senso, la violenza contro le donne è un fenomeno che va ben oltre le conseguenze per la salute (intese in senso ampio). La tutela della salute fisica e psichica, deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.  È la stessa Costituzione che prevede una tutela diretta della salute, con una norma dove i concetti diritto e interesse si integrano e trovano nella persona il momento di incontro. La salute diventa allora, un diritto fondamentale di ogni individuo ed interesse della collettività. Si auspica   pertanto una cultura del rispetto, oltre che politiche coraggiose al servizio della comunità. Ecco che allora che la giornata per la vita, partendo dalle minacce alla vita umana in tutte le sue forme ha voluto far emergere Il valore incomparabile della persona umana ratio essendi dell’ordinamento nonché titolare di diritti e doveri.