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Cariati (Cosenza) - Bullismo e cyberbullismo, l'impegno del Comprensivo cittadino


Utilizzare internet in modo sicuro, responsabile e consapevole è una necessità del nostro presente, in cui i social e il web hanno assunto un ruolo irrinunciabile; altrettanto, prevenire, intercettarne e bloccarne l’uso scorretto che sempre più spesso, e ancor più in tempo di pandemia, può tradursi in episodi di bullismo e cyberbullismo, ovvero persecuzioni e violenze ai danni di ragazzi, giovani e, in generale, di persone sole, deboli o indifese.

Su questo tema, nell’Istituto comprensivo di Cariati, diretto da Agatina Giudiceandrea, è stato avviato un intenso percorso di riflessione con  il programma “Rete sicura: l’utilizzo dei social media ai tempi del Covid-19”, che ha coinvolto alunni e docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado.

Le varie iniziative, organizzate con il coordinamento del referente scolastico Marinella Trento, rientrano nella campagna nazionale ideata dal MIUR e denominata “Un nodo blu contro il bullismo nella scuola”, che ha la sua Giornata nazionale nella data del 7 febbraio ed è finalizzata a una presa di coscienza e all’assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti scolastiche nella prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo.  

Interessanti e decisamente formativi sono stati gli incontri dell’8 e 9 febbraio, in videoconferenza, con la psicologa e psicoterapeuta Clelia Caprio, aperti dalla stessa professoressa Trento, che ha tenuto a sottolineare come il bullismo, anche a livello virtuale, sia  causa di sofferenza “in chi lo vive e in chi lo subisce”; anche dalla scuola di Cariati - ha affermato - deve risuonare forte il NO deciso a una piaga che va assumendo sempre più le dimensioni di emergenza sociale.

Nel corso degli incontri, la dottoressa Caprio ha affrontato gli aspetti generali del tema, soffermandosi su cosa distingue e cosa accomuna il bullo e la sua vittima, che non sanno “riconoscere  e valutare le emozioni e i loro segnali espressivi”. Ha poi spiegato perché il cyberbullismo, alimentato dall’uso massiccio dei social media da parte dei ragazzi e dall’isolamento sociale determinato dal Covid-19, e definito dalla Caprio “un vero e proprio attacco online tramite telefonate, sms, mail , chat, social network e siti di giochi”, può essere estremamente pericoloso nelle sue manifestazioni (minacce, molestie, denigrazioni, persecuzioni ripetute).

La psicologa ha, tra l’altro, messo in guardia gli studenti dalle sfide social (Blue Wale, Jonathan Galindo, Tik Tok sono solo alcune e ben note anche ai più piccoli), proposte tramite giochi e messaggistica, che spingono ad affrontare prove estreme e, com’è accaduto anche di recente a una bambina di Palermo, possono portare al suicidio.

Su questo, e sul bullismo in genere, di cui molti hanno fatto esperienza sia come spettatori che come vittima, alunni e studenti hanno posto numerose domande, manifestando i loro timori e un chiaro bisogno di evitare sofferenze e pericoli.

La dottoressa, da parte sua, ha indicato le iniziative che la scuola e la famiglia devono mettere in campo, ma soprattutto ha fornito ai ragazzi numerosi consigli non solo per evitare di cadere nelle trappole del bullismo e del cyberbullismo, ma anche per essere protagonisti attivi nella prevenzione e nel contrasto di questi fenomeni, nella scuola e nella vita: “Condannate le azioni ma mai le persone” – ha detto tra l’altro, esortando a lavorare molto sull’empatia non solo nei confronti della vittima ma anche del bullo.  

Intanto, nell’istituto, si continua a lavorare sul tema; in elaborazione ci sono un video spot di sensibilizzazione e un decalogo da assumere, al pari del simbolico “nodo blu”, come riferimento di una responsabilità condivisa; una consapevolezza che ben si esprime nelle riflessioni degli alunni. Eccone alcune. 

Federica, 5^ primaria: “Il cyber bullismo è ancora peggio del bullismo perché una persona può essere tua amica nella vita reale, ma dietro uno schermo diventa tua nemica”.

Vincenzo, 5^ primaria: “Io sono completamente contro il bullismo e il cyber bullismo perché le parole fanno più male dei pugni”.

Melita, 1^A secondaria: “Penso che ci voglia più attenzione da parte dei genitori sui comportamenti sbagliati dei propri figli; non si può perdere la vita solo perché qualcuno, scioccamente, ti ha fatto credere di essere sbagliato, inadatto, troppo magro, troppo grasso. I bulli ti uccidono prima dentro, nell'anima, e poi fuori, concretamente”.

Sara, 1^A secondaria: “Se assistiamo a un episodio di bullismo nei confronti di un compagno o qualsiasi persona non dobbiamo voltarci dall’altra parte, ma intervenire chiedendo aiuto e aiutando la vittima”.  Assunta Scorpiniti


di Redazione | 11/02/2021

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