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Corigliano Rossano (Cosenza) - Covid, Stasi: Calabria può ancora contenere contagio. Lettera aperta del sindaco


Cari concittadini, dopo i molto discussi provvedimenti governativi ed alla luce dell'importante aumento dei casi in Calabria, credo sia opportuno fare insieme un punto della situazione su quanto sta accadendo e sulla situazione in città.

I NUMERI DELLA REGIONE ED IN CITTÀ.

La Calabria nei giorni scorsi ha avuto numeri, purtroppo, inediti e molto alti. Il virus circola in Regione come nel resto del Paese, ha aggredito luoghi pubblici, esercizi privati, istituzioni, reparti ospedalieri, purtroppo nuovamente anche delle rsa, come quelle di Casali del Manco e San Pietro. Sono segnali preoccupanti, che non possiamo ignorare. Tuttavia credo che la Calabria abbia ancora la possibilità di contenere il contagio, contingentando e controllando l'accesso sul territorio regionale, come spero disponga urgentemente il Presidente facente funzioni della Giunta Regionale, anche alla luce dei possibili esodi da altre zone d'Italia.

I numeri in città non sono drammatici e dobbiamo lavorare affinché non lo diventino mai: significa che ognuno di noi deve avere la massima attenzione e rispettare le norme del distanziamento in ogni luogo, ricordando che dalle nostre azioni dipende la nostra sicurezza, ma anche quella di coloro che ci stanno intorno.

LE STRUTTURE SANITARIE.

Se esiste un vero rammarico, per questa prevedibile seconda ondata, è l'assoluta inerzia della governance sanitaria rispetto al necessario potenziamento dei servizi sanitari in Regione. Come spesso accade in Italia, passata l'emergenza tutto è diventato nuovamente lentissimo, burocratizzato, farraginoso. Risultato? Oggi rischiamo nuovamente di avere le strutture di ricovero piene senza che sia stato realizzato uno solo dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva previsti originariamente e senza aver opportunamente rafforzato le strutture territoriali come le USCA, fondamentali per la gestione dell'emergenza pandemica. Tutto questo è francamente inaccettabile. Mi auguro che l'incontro di oggi (mercoledì 28 ottobre) in Regione con i commissari delle ASP determini una inversione di rotta radicale da questo punto di vista, perché se è vero che non si potrà recuperare il tempo ingiustificatamente perduto, credo sia doveroso ora non sprecare nemmeno un minuto per intervenire sulle strutture, sulle attrezzature e sul personale sanitario.

Questo non può non riguardare anche lo Spoke Corigliano-Rossano, nel quale soprattutto le enormi difficoltà per la carenza di personale che attraversa praticamente tutti i reparti non sono mai finite e dove, in questo momento, sono necessari interventi ancor più importanti.

LE MISURE PER I PROSSIMI GIORNI. 

Un po' tutti, soprattutto in Calabria, abbiamo subito gli interventi governativi dei giorni scorsi, in parte perché apparentemente contorte, in parte perché probabilmente si sarebbero dovute prevedere delle differenziazioni territorio per territorio, magari limitando la circolazione tra regioni diverse. Ad ogni modo, così come ho affermato pochi giorni fa, credo che l'arma migliore in questa fase sia la responsabilità collettiva, più delle ordinanze o delle restrizioni.

Credo valga la pena, visto l'avvicinarsi delle giornate in cui tradizionalmente sono maggiori le visite ai nostri defunti, precisare che per garantire la sicurezza di tutti, l'accesso ai cimiteri comunali sarà garantito per un numero limitato di visitatori per volta, contingentando e controllando gli accessi anche grazie al contributo di gruppi di volontari che stiamo contattando in queste ore e che hanno già assicurato, come in altre occasioni, la loro preziosa collaborazione.

Ovviamente si invitano tutti i cittadini a provare a rimandare di qualche giorno la visita ai propri defunti per limitare ulteriormente pericoli di assembramento o lunghe attese agli ingressi.

È inutile negarlo. Si tratta di un altro momento difficile per tutti, tanto per le preoccupazioni sanitarie quanto per le difficoltà economiche causate dalle nuove restrizioni. Difficoltà che attraversano ogni settore di una comunità, comprese le istituzioni che si sono già trovate e che rischiano di trovarsi nuovamente a dover riprogrammare le proprie attività amministrative, ritardando o rivedendo programmi, progetti, lavori. Tuttavia non dobbiamo cedere il passo alla rassegnazione, non servirebbe a nulla. Al contrario anche in questa situazione dobbiamo dimostrare coraggio, responsabilità, restando una comunità onesta e svolgendo qualsiasi attività quotidiana con la massima attenzione, col rispetto della propria salute e di coloro che lavorano, vivono, stanno intorno a noi.


di Redazione | 31/10/2020

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