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Sicurezza e sostenibilità. Etichette usate e abusate di due temi la cui attualità si rinnova ogni giorno. Se abbinate poi a eventi drammatici come crolli di ponti e grossi voragini sui manti di importanti autostrade l’attualità diventa emergenza e si fa subito appello alla ricerca e alla sperimentazione. E dove si parla di ricerca spesso si incontrano nomi di giovani italiani la cui professione fa rima con sperimentazione e la cui vita parte spesso dalla parte più a sud del nostro amato ma affaticato stivale.  Tra questi giovani il 32enne  ingegnere ambientale Tommaso De Simone, cresciuto a Mirto Crosia ma da alcuni anni trasferitosi a Milano, il cui progetto di ricerca “La tecnica della stabilizzazione a calce dei terreni”, realizzato insieme a un geologo e a un professore universitario ha riscosso plauso e riconoscimenti a livello nazionale. La validità scientifica del progetto, figlio di anni di sperimentazione, prove tecniche e analisi di laboratorio, è stata suggellata dalla pubblicazione di un estratto della relazione che accompagna lo stesso da parte di una delle più prestigiose riviste di settore in tutta Italia. La rinomata rivista, leader nell’editoria specializzata, dedica al progetto dell’ingegnere di Mirto quasi 10 pagine in cui viene brevemente esposto lo studio sperimentale realizzato, il campo di applicabilità dello stesso ma soprattutto i risvolti in termini di sostenibilità ambientale e, non meno importante, economica prevista dall’applicazione dei risultati dell’innovativa ricerca. Si conferma così la storica e insieme contemporanea spinta alla conoscenza e alla ricerca scientifica, quasi parte del corredo genetico dell’italiano e ancor più “dell’italiano del Sud”, come il crosimirtese Tommaso De Simone, che come altri suoi coetanei prima e dopo di lui lavora affinché sicurezza e sostenibilità non siano soltanto etichette ma condizioni a partire dalle quali costruire il futuro.