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Cassano Allo Ionio (Cosenza) - Solennità dell'Assunzione della Vergine Maria, le riflessioni di mons. Savino


Crediamo davvero nella vita eterna che ci attende dopo la morte? La Festa dell’Assunzione della Vergine Maria ci richiama a questa domanda e alla certezza che, se non crediamo nella resurrezione di Gesù, la nostra fede è vana, senza fondamento. La Chiesa, popolo di Dio in cammino verso la Gerusalemme celeste, ha gradualmente compreso che in Maria, la Madre del Risorto, la donna che con il suo “eccomi” ha acconsentito allo “scambio mirabile, l’“admirabile commercium”, era anticipato ciò che attende ogni essere umano, l’assunzione in Dio, per sempre.
Maria è “terra del cielo”, primizia e immagine della Chiesa Santa nei cieli. Ella è celebrata come centro della presenza di Dio per l’umanità. Basti pensare all’esclamazione  “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo” in cui Elisabetta collega esplicitamente i due requisiti di Maria: “Madre del Signore” e “Colei che ha creduto”.
Maria risponde ad Elisabetta intonando il Magnificat, un canto di lode per le meraviglie operate in lei da Dio, le grandi opere di salvezza ricapitolate in lei. Ella contempla lo sguardo di amore di Dio sulla piccolezza della sua serva.
“Sì, la fede di Maria e il suo amore, un amore che si fa agire concreto per gli altri perché concretamente è stato sperimentato su di sé, dicono meglio di tante parole la sua capacità di vita piena, quella vita che non può esaurirsi qui sulla terra. Questo farsi carne dell’amore di Dio e questo ingresso di ogni carne nello spazio di Dio è quanto dovremmo ricordare cantando ogni sera il Magnificat. Questo dovremmo vivere e sperare ogni giorno, per noi e per tutti” (Enzo Bianchi).
La liturgia di oggi riempie il cuore di fiducia e di speranza in chi contempla l’Assunzione di Maria al cielo. Il nostro sguardo si dilata, si amplifica rivolto al Bene che è destinato a prevalere, alla vita che annienta la morte, alla povertà che rovescia i superbi e i potenti.
Siamo chiamati a vivere come Maria, consapevoli che il fine ultimo che ci attende è la vita eterna.
In compagnia di Maria, segno e anticipazione del nostro destino di gloria, la speranza della vita eterna accompagni la nostra esistenza quotidiana, spesso oscura, faticosa e dolorosa, fino all’agonia ultima della morte. + Francesco Savino


di Redazione | 17/08/2020

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