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Crosia (Cosenza) - Siccità e mutamenti climatici, preoccupato l’agronomo Cufari


“In Calabria e in particolare nell’area della fascia ionica cosentina, secondo i rilievi effettuati dalla stazione meteo dell’Arsac, del Centro sperimentale dimostrativo di Mirto Crosia, febbraio è stato caratterizzato da temperature medie più elevate rispetto gennaio (+1,7°C); inoltre, risulta essere il febbraio più caldo degli ultimi 30 anni (insieme a quello del 2002), con 1,6°C in più rispetto a febbraio 2019 e +2,1°C rispetto alla media delle temperature dello stesse mese nel trentennio 1990-2019”. È quanto riferisce una nota della Federazione regionale ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Calabria. “Il cambiamento climatico continua a manifestare i suoi effetti, tant’è che in Europa e in particolare in Italia e nella nostra Calabria si evidenzia un inverno caldissimo e con scarse precipitazioni, cosa che sta generando allarme soprattutto nel comparto agricolo”. In Italia, “secondo i dati del’Isac Cnr, il riscaldamento di dicembre e gennaio è più elevato di 1,65°C (ben 1,9 a dicembre, il secondo più caldo dal 1800, e 1,4 a gennaio) rispetto alle medie 1981-2010, mentre il 2019 si è chiuso con un’anomalia di +0,96 gradi, risultando il quarto anno più caldo per il nostro Paese dal 1800 a oggi. Il decennio che si è chiuso è stato il più caldo da quando abbiamo osservazioni disponibili per l’Italia”. Davanti a dati simili, “credo che sia il Governo nazionale che quello regionale debbano subito attivare misure di “contenimento” del rischio – ha sottolineato Francesco Cufari, Presidente della Federazione dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Calabria - Si tratta di un’emergenza già molto impattante sulla nostra realtà, ma che potrebbe scoppiarci tra le mani, con conseguenze ben peggiori ed effetti sull’economia superiori a quelli che sta determinando oggi il Coronavirus nel nostro paese e nel mondo. Per questo soprattutto nella nostra fragile regione, sia dal punto di vista ambientale, sia economico, mi auguro che la Presidente e i nuovi Assessori attivino dei tavoli di intervento, che facciano seguire alle parole azioni concrete che mitighino il rischio partendo dalle aree più critiche della nostra regione”.  In queste condizioni “sarà necessario, pertanto, intraprendere azioni per fare in modo che i nostri territori si adattino ad una realtà ambientale profondamente cambiata. Ecco perché riteniamo sia fondamentale focalizzarci sull’implementazione di interventi per la salvaguardia delle nostre comunità”.

 


di Redazione | 07/03/2020

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