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Rossano (Cosenza) - Tu ce l'hai un'Itaca da raggiungere?


di LETIZIA GUAGLIARDI - Ho letto e visto (in teatro e in TV) varie volte l’Odissea di Omero ma quella rappresentata lo scorso giovedì le supera tutte. Per il teatro, per gli attori e per la difficoltà di creare scenografie che suscitino le suggestioni che derivano da questo capolavoro, così denso di metafore e significati.

Il teatro… era quello all’interno della Casa di Reclusione di Rossano, gli attori… erano i detenuti dell’Alta Sicurezza, i materiali e i costumi… erano poveri ma ricchi di ingegno e creatività. Le musiche e il sapiente gioco di luci e ombre hanno fatto il resto… che non è poco.

Lo spettacolo è “Io sono Nessuno”, frutto di un PON della mia scuola (l’ITI “E. Majorana” di Rossano) -“Il teatro dietro le sbarre” –  progettato da me e dal mio collega, il prof. Antonio Motolo. Ecco perchè, per me e per lui, è stato ancora più emozionante vedere che ciò che avevamo sognato sulla carta (la realizzazione di un corso teatrale dietro le sbarre culminante in uno spettacolo aperto al pubblico) prendeva vita su un palco e trasmetteva  tutto ciò che c’è di bello, di buono e di utile in ogni persona che vi ha partecipato. Siamo grati a chi si è prodigato per questo: i proff. Maria Valente, Giuseppe Benvenuto e Vincenzo Martini (tutor del progetto), Nicola Nastasi (esperto luci), Adriana Caruso (collaboratrice volontaria), Daniele Moraca (esperto suono), Dario De Luca (regia, scenografia e adattamento testo).

Mi è piaciuta molto l’idea di chiudere lo spettacolo con la bellissima poesia di Constantin Kavafis “Itaca” perché tutti noi, seduti in platea o in piedi sul palco, ci siamo interrogati sulla nostra meta da raggiungere e sul viaggio che stiamo facendo. Speriamo sia lungo, pieno di esperienze, di conoscenze e di ricchezze (soprattutto morali). Come Ulisse, dobbiamo avere la giusta motivazione (lui aveva l’obiettivo di ritornare a Itaca) e, come lui, durante il viaggio dobbiamo visitare molti luoghi, frequentare diverse persone e imparare dai sapienti. Sono gli incontri, le esperienze e gli avvenimenti di cui facciamo tesoro che ci fanno migliorare.

Come Ulisse, mentre viaggiamo incontriamo i Lestrigoni, i Ciclopi e il dio Poseidone (cioè gli ostacoli e le paure) ma (è scritto nella poesia) sono in realtà creati e ingigantiti nel nostro cuore e spariscono se li eliminiamo di volta in volta.

C’erano tanti studenti in teatro, provenienti da tante scuole del territorio, tanti docenti, alcuni professori dell’Unical, la direttrice della Casa di Reclusione (dott.ssa Maria Luisa Mendicino), la Dirigente dell’ITI “E. Majorana” (dott.ssa Pina De Martino), gli Agenti di Polizia Penitenziaria e il personale educativo: tutti in piedi ad applaudire con gli occhi lucidi, grati per il privilegio di aver assistito ad un lavoro fatto bene, con amore, pazienza e creatività.

Proprio come deve essere il viaggio della nostra vita per arrivare a… Itaca.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Facciamo in modo di poter capire ciò che Itaca vuole significare.

 


di Letizia Guagliardi | 25/12/2019

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