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Paludi (Cosenza) - “L’INTERVENTO” Palmiro Maierù: <<Rideterminati gli ambiti archeologici territoriali>>


<<Con recente proprio provvedimento la Soprintendente Archeologica della Calabria, dott.ssa Simonetta Bonomi, ha rideterminato i confini territoriali dell’area della Sibaritide, dopo avere “accertato che la ripartizione dei territori non corrisponde appieno, tra l’altro, a criteri scientifici, di omogeneità storica e geografica”. Questa valutazione è condivisa da amministratori locali, OO. SS., associazioni culturali e parlamentari che, all’atto della riorganizzazione degli uffici, approntata nell’ottobre 2008 dalla Soprintendente Archeologica del tempo, chiesero con forza la revisione di quella decisione che, tra l’altro, ridimensionava fortemente l’Ufficio scavi di Sibari, oltre che assegnare ad altri uffici territoriali calabresi tanti comuni della provincia. Difatti nell’immediatezza dell’evento oltre cinquanta Sindaci della provincia di Cosenza chiesero al Ministro dei Beni Culturali Bondi ed a tutti gli organi competenti la revoca del provvedimento adottato. Così come fecero, in un incontro pubblico tenuto a Sibari il 14 novembre successivo, l’allora Vice Presidente della Giunta Regionale Prof. Cersosimo, il Presidente della Provincia on. Mario Oliverio, il Sindaco di Cassano Gallo e numerosi altri Sindaci, rappresentanti Sindacali e tanti cittadini. Furono presentate anche al Ministro dei Beni Culturali due interrogazioni parlamentari da parte degli on. Dima e Marini. Contestarono il provvedimento adottato e si unirono numerose associazioni culturali calabresi. Anche la CGIL Pollino-Sibari-Tirreno, immediatamente, si unì alle varie iniziative e si attivò in difesa del sito e per rilanciare il sistema territoriale. Quel provvedimento alla Sibaritide costò molto nel senso che numerosi comuni furono assegnati alle competenze di altri uffici che mai avevano operato su quei territori.  Per esempio, l’intera area che comprende i comuni da Rossano a Cariati furono accorpati all’ufficio di Crotone, cosa che ha pregiudicato l’esecuzione di lavori che erano in corso in alcuni siti archeologici, così come molti comuni del Cosentino furono assegnati a uffici del Catanzarese. In questi due anni tante cose sono successe - la sostituzione del Direttore Regionale ai Beni culturali e paesaggistici e della stessa Soprintendente Archeologica - ma della modifica del provvedimento adottato nel 2008 non se ne parlò più. Una recente iniziativa, promossa dal sindaco di Terravecchia Mauro Santoro, insieme ad altri dieci sindaci del basso Jonio cosentino, diretta alla Soprintendente Bonomi e mirata a fare rivedere quel provvedimento, ha sbloccato la situazione ed ottenuto questo positivo risultato. Con questo ultimo provvedimento l’Ufficio di Sibari, assegnato alla responsabilità della Dott.ssa Silvana Luppino, ha competenza su 87 comuni, l’ufficio di Scalea (alto Tirreno) su 40 comuni anche del Pollino e della Valle del Crati, l’ufficio cosiddetto Sila su comuni della provincia di Crotone e di Cosenza, quello di Lamezia su 76 comuni del catanzarese ed alcuni del cosentino. Maierù: esprimo vivo compiacimento per questo esito che l’iniziativa dei Sindaci del basso Jonio cosentino ha conseguito. La rivisitazione dell’ambito territoriale della Sibaritide ci auguriamo porti ad una progettazione unitaria dei siti brettii di Castiglione di Paludi, Muraglie di Annibale di Pietrapaola, Pruia di Terravecchia e Cariati nell’ambito del POR 2007-2013 ed una immediata ripresa dei lavori nel sito di Castiglione di Paludi, sospesi da oltre due anni>>. Palmino Maierù

di Redazione | 14/09/2010

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