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Pietrapaola (Cosenza) - Focus parrocchie – A “Santa Maria Assunta” la testimonianza della missionaria Valeria Ierone


In un interessante, contesto finalizzato alla formazione e sensibilizzazione, pianificato con cura dall’Ufficio Missionario dell’Arcidiocesi di Rossano – Cariati, guidato da don Vincenzo Malizia, la chiesa parrocchiale “Santa Maria Assunta” di Pietrapaola Mare, ha ospitato la testimonianza di Valeria Ierone. Tanti fedeli, su invito del parroco, don Gianni Filippelli, sono accorsi per seguire, con gioia ed entusiasmo, quanto avesse da raccontare la donna missionaria di Corigliano Rossano. Diverse persone sono giunte dalla comunità parrocchiale “San Giuseppe” di Mandatoriccio Mare, guidata da don Michele Romano. Un’iniziativa ben strutturata e accolta positivamente dai fedeli. L’incontro è stato introdotto dallo stesso don Malizia, il quale ha evidenziato le attività che l’ufficio missionario diocesano sta portando avanti in occasione dell’Ottobre missionario, come voluto da Papa Francesco. Diverse attività – ha riferito il direttore - per sottolineare le esperienze di umanizzazione vissute in terre straniere. La serata è proseguita, poi, con l’intervento della signora Ierone. “Non è facile capire qual é la strada giusta da seguire, mentre la vita ti pone davanti delle scelte, delle sofferenze. Quasi da toglierti il fiato e non capirci più niente. Si rimurgina dentro. Si pensa alle grandi difficoltà, ai torti subiti. Poi, come d'incanto, quando tutto sembra già scritto si apre davanti una nuova sfida. Nel mio caso è stata l'Africa”. Ha esordito in questi termini Valeria Ierone la sua interazione con la gente del luogo e dei paesi viciniori giunti appositamente per lei. Un discorso per raccontare la sua esperienza missionaria in terra d’Africa. “Sono partita con il cuore triste e pesante, quasi a voler dire ‘ho bisogno di ritrovarmi’ e mi sono ritrovata in Etiopia, esattamente nel Kaffa, situato nel sud dell'Africa. Davanti a me distese di terra rosse, e respiro serenità. I volti della gente, i loro sorrisi, hanno riempito il cuore di una briciola di grissino come me”. Ha spiegato le grandi difficoltà che si vivono in quella realtà. Non c'è acqua, manca l'energia elettrica. Insomma,  è una vera e propria lotta alla sopravvivenza. “La felicità – ha raccontato la signora Ierone -  la si trova nelle piccole cose.  Sono stata in alcuni villaggi – ha aggiunto – e per arrivarci abbiamo impiegato oltre quattro ore di cammino a piedi. Viverla è stata un’esperienza forte che custodisco gelosamente nel mio cuore, con la consapevolezza che bellezza e speranza si possono trovare ovunque. A prescindere dalla realtà territoriale”. La signora Ierone ha concluso evidenziando che è importante saper guardare in profondità. “Quest’anno per me speciale e difficoltoso – ha detto testualmente - mi ha aperto le porte del mondo, mi ha fatto conoscere il vero prossimo. Ho imparato che c'è sempre il sole dopo la tempesta, c'è sempre speranza dietro a un dolore. La forza della determinazione e dell'amore ha fatto superare i miei limiti, portandomi a fare cose e vedere luoghi che mai avrei potuto immaginare di conoscere. Ci sono riuscita perché la mia bussola è stata e sarà sempre il cuore”. Ant. Iap.


di Redazione | 12/11/2019

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