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Cosenza (Cosenza) - Tumore maligno a utero e ovaio, riconoscimento all’Azienda Ospedaliera di Cosenza


Arriva, dal primo portale di public reporting in ambito sanitario, il riconoscimento all’Azienda Ospedaliera di Cosenza quale centro italiano tra i più performanti per volume d'interventi per tumore maligno all'utero e per tumore maligno all’ovaio.

www.doveecomemicuro.it si chiama così il più grande motore di ricerca della salute che, dal 2013, rappresenta un punto di riferimento nazionale, completo e gratuito, per la ricerca della struttura in cui curarsi, che vanta un database di oltre 2.300 strutture tra ospedali pubblici, strutture ospedaliere territoriali, case di cura private accreditate, poliambulatori, centri diagnostici e centri specialistici. Per le valutazioni si avvale di un Comitato Scientifico e di report istituzionali.

L’indagine sui centri italiani vede l’Azienda Ospedaliera di Cosenza protagonista, al 2° posto in Calabria, per numero d'interventi per tumore maligno all'utero. (Fonte dati: Programma Nazionale Esiti 2018 di Agenas). “L'alto numero di interventi eseguiti in un anno - spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del portale - è il primo elemento di cui tenere conto al momento di scegliere la struttura in cui operarsi, perché indicativo dell’esperienza accumulata da un ospedale. Una vasta letteratura scientifica, infatti, dimostra come un importante volume di attività abbia un impatto positivo sugli esiti delle cure”.

Una fotografia della realtà italiana ci aiuta a capire quanti siano e come siano distribuiti i centri che si occupano di queste patologie nel nostro Paese.

Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano almeno 5 interventi in un anno per tumore maligno all’ovaio sono 183: il 54,6% (100 strutture) si trova al nord, il 18,6% (34 strutture) al centro e il 26,8% (49 strutture) al sud. Secondo quanto riportato dal PNE 2018 (Programma Nazionale Esiti curato da AGENAS – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), la soglia oltre la quale diminuisce marcatamente il rischio di residui tumorali - fattore associato a minori probabilità di sopravvivenza a cinque anni dall’operazione chirurgica per tumore ovarico – è di 20 interventi annui. In Italia, questo valore di riferimento viene raggiunto solo dal 28% delle strutture: il 60% si trova al nord, l’11% al centro e il 29% al sud. Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano, invece, almeno 5 operazioni in un anno per tumore maligno all'utero (è questo il volume minimo di interventi garante di qualità ed esiti favorevoli) sono, invece, 343: il 50,4% (173 strutture) si trova al nord, il 20,4% (70 strutture) al centro e il 29,2% (100 strutture) al sud.

“Come per tutte le patologie complesse - dichiara Giovanni Scambia, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma - anche per la gestione di questo carcinoma è fondamentale affidarsi a centri competenti e accreditati in grado di garantire cure ed assistenza appropriate volte a prolungare la sopravvivenza e, al tempo stesso, a migliorare la qualità di vita”.

Analizzando analiticamente le classifiche regionali, le strutture che in Calabria hanno effettuato interventi chirurgici per tumore maligno all’ovaio sono due:

1)l’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro (n° interventi: 34)

2)l’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza (n° interventi: 24).

In entrambi i casi il valore di riferimento di minimo 20 interventi l’anno è rispettato e superato.

Per la cura chirurgica del tumore maligno dell’utero, invece, in Calabria sono al primo posto l’Ospedale Pugliese di Catanzaro (n° interventi: 85) e al secondo il Presidio Ospedaliero Annunziata di Cosenza (n° interventi:69).

Anche in questo caso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza risulta superare ampiamente il requisito minimo richiesto, confermandosi punto di riferimento per la cura di tale patologia.  


di Redazione | 11/11/2019

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