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Trebisacce (Cosenza) - L’Associazione “L’Albero della memoria” solidale con il Sindaco di Cariati


 Il Consiglio direttivo dell’associazione culturale “l’Albero della Memoria” di Trebisacce, riunitosi per discutere sulla situazione di stallo e di confusione riguardante  il  futuro dell’ospedale di Trebisacce  e del sistema sanitario della Sibaritide, esprime solidarietà al Sindaco del Comune di Cariati Filippo Sero che da qualche giorno ha iniziato  lo sciopero della fame per difendere, a rischio della propria vita, l’ospedale di Cariati.  <<Il “Cosentino” così come il nosocomio di Trebisacce, il “Chidichimo”, sono presidi di umanità e strumenti indispensabili per garantire il diritto alla vita e la tutela della salute dei cittadini dell’arco jonico. La lotta intrapresa dal Sindaco Sero e dalle varie rappresentanze politiche e sociali cariatesi>> – riferisce testualmente una nota a firma del presidente del sodalizio trebisaccese, Piero De Vita - <<trova motivazioni comuni con la disputa dei Sindaci dell’Alto Jonio, dei politici a più livelli istituzionali, dai sindacati ed in particolare del mondo delle Associazioni. Non si tratta di rivendicazioni campanilistiche ( secondo il pensiero di Scopelliti) ma di battaglie democratiche tese ad evitare “scippi” e soppressioni di strutture che salvaguardano la vita stessa dei nostri territori, per importanza e funzione.  E’ tempo di unire le forze dell’Alto Jonio e del Basso Jonio per impedire questo ulteriore impoverimento delle nostre comunità>>. <<L’Associazione L’Albero della Memoria ritiene che sia giunto il momento di lottare insieme e uscire dall’isolamento in cui ci vogliono relegare.  Bisogna incontrarsi e stabilire mezzi, strumenti e strategìe per farsi ascoltare e per bloccare questo tentativo di azzerare il sistema sanitario dei territori citati. Si ritiene inoltre che sia finito il tempo delle discussioni, dei confronti e delle richieste. Bisogna passare ad una lotta più dura e più diretta contro la Regione Calabria. Si parla  di chiusura di 8 o addirittura 15 ospedali.  In una situazione dove tutto è possibile e chi governa gioca la carta del disorientamento, la nostra Associazione propone ai vari rappresentanti dei comuni o comprensori (a rischio chiusura ridimensionamento della strutture ospedaliere) di  “Fare Rete”, ovvero creare un sistema di coordinamento a più livelli per agire in maniera sinergica e comune. Su queste vicende non bisogna dividersi o tacere, nella speranza di raccogliere “briciole sanitarie”, ma fare rete e fare gruppo per spingere e costringere i governanti a non giocare sulla salute>>.  

di Redazione | 14/09/2010

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