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Crosia (Cosenza) - Concluso il Grest della parrocchia “Divin Cuore”. 250 partecipanti


195 bambini, ragazzi e giovanissimi iscritti. Oltre 60 animatori. Insomma oltre 250 persone coinvolte. Sono questi i numeri che hanno caratterizzato il Grest, Gruppo estate, della parrocchia “Divin Cuore” di Mirto Crosia. La grande avventura si è conclusa con successo.  Un’iniziativa di grande valenza sociale che ha coinvolto un elevato numero di persone. Quest'anno l’iniziativa ha visto la partecipazione attiva anche di 7 ragazzi siriani (attraverso lo Sprar cittadino) che si sono latamente nei rispettivi gruppi. Ai giovani frequentanti è stato insegnato a stare in gruppo, socializzare, essere accoglienti verso chiunque e in modo particolare verso chi è diverso. Nella  parrocchia guidata da don Umberto Pirillo, il programma è stato ricco e variegato. Tutto è ruotato attorno a un’unica tematica: “L’isola che c’è”. La fantasia è stato  l’elemento centrale con il quale bambini e ragazzi sono stati chiamati a mettersi in gioco.  Quella dell’estate ragazzi è un’avventura educativa umana e allo stesso tempo umanizzante. Le attività hanno avuto luogo presso l’oratorio parrocchiale situato in Via Verdesca (la parte alta della cittadina ionica). Ogni giorno i partecipanti hanno avuto l’opportunità di aggregazione sociale, iniziando proprio dal momento dell’accoglienza, sotto la guida del parroco don Umberto Pirillo, che quest’anno  è stato coadiuvato da don Giuseppe Laterza, e dal seminarista Pasquale Rispo. Non sono mancati tanti canti. La possibilità di drammatizzare una storia. Quella di Peter Pan. Giornalmente rappresentata dagli animatori. Ovviamente ci sono stati diversi gruppi di lavoro. I bambini e ragazzi sono stati divisi per fasce d'età e, prevalentemente, in base alla classe frequentata. Ogni giorno si sono riuniti con i propri animatori per discutere e cogliere l'idea centrale della storia fantastica. Sono state varie le attività previste. I partecipanti si sono sbizzarriti tra gioco, canto, teatro, cartellonistica, manualità, e poi, abbondanti merende, risate a non finire e qualche pensiero serio. Insomma, si è cercato di imparare a riflettere, giocare, stare insieme in amicizia, con rispetto e simpatia. Un obiettivo che si può raggiungere grazie al supporto degli educatori, animatori, ma anche dei genitori dei ragazzi. Ancora, una volta, dunque, il connubio fra le due importanti agenzie educative (famiglia e parrocchia) ha giocato un ruolo importantissimo.


di Redazione | 09/07/2019

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