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Rende (Cosenza) - Tenuta l’assemblea della Federazione calabrese delle Bcc


Si è svolta, nei locali  di C.da Cutura in Rende, l’Assemblea Ordinaria della Federazione Calabrese delle Bcc, con la partecipazione del presidente nazionale di Federcasse, Augusto Dell’Erba. All’Assemblea hanno preso parte  i presidenti, i direttori generali e gli amministratori di diverse BCC calabresi.

I lavori sono stati aperti dal presidente della Federazione, Nicola Paldino.

“L’anno appena trascorso – ha detto – ha visto l’approssimarsi della nascita dei tre Gruppi Bancari Cooperativi, effettivamente avvenuta nei primi mesi del 2019, e questo cambiamento epocale porterà profonde modifiche sui futuri assetti del Credito Cooperativo e sui diversi ruoli dei vari soggetti coinvolti, in particolare sul ruolo delle Federazioni Locali.”

Ha preso, poi, la parola il direttore generale Giustiniani, che ha presentato sinteticamente  i dati e le attività della Federazione  Calabrese nel 2018.

Dopo l’intervento del presidente del Collegio Sindacale, Aurelio, è iniziato il dibattito tra gli amministratori delle BCC, al termine del quale è intervenuto l’avv. Augusto Dell’Erba, presidente di Federcasse. “Per anni – ha detto Dell’Erba – lo Stato ha favorito l’industrializzazione del Paese finanziando lo sviluppo attraverso grandi banche nazionali. Contemporaneamente lasciava che delle micro imprese si occupassero le Casse Rurali, alle quali non trasferiva capitali ma assicurava una diversa identità fiscale. Le BCC non beneficiano di sgravi ma di un regime fiscale particolare finalizzato a rafforzare la mutualità, tanto è vero che, ancora oggi, in caso di scioglimento di una BCC, le somme accumulate negli anni affluirebbero al ministero competente.

Quando, nel 1993, è intervenuta la prima modifica della normativa loro dedicata, che ha comportato anche il variare della denominazione da “Cassa Rurale” a banche di Credito Cooperativo, alcuni puristi hanno gridato alla fine del Sistema. In realtà, pur con tutte le vicissitudini, le BCC sono arrivate ad oggi straordinariamente più robuste di tante altre banche. Un risultato ottenuto senza distruggere il patrimonio identitario ereditato dalle Casse Rurali.

Oggi, dopo aver scongiurato una riforma inizialmente pensata per azzerare il nostro mondo, con estinzione delle licenze bancarie di tutte le BCC, Federcasse e le federazioni locali hanno dovuto cedere alle Capogruppo le attività di tipo bancario. Ciò significa che la componente federativa del Movimento dovrà tornare a fare ciò che storicamente ha sempre fatto: rappresentanza degli interessi comuni delle BCC, dei soci, dei clienti, delle comunità. Una rappresentanza utile anche all’intero Paese, che ha necessità di avere un soggetto bancario come il nostro, votato al sostegno dei territori, delle micro imprese e degli artigiani.

Bisogna contrastare il rischio della omologazione – conclude Dell’Erba – e la BCC di Cittanova, da poco uscita dal commissariamento,  è il simbolo della tenacia e della resistenza della Cooperazione di Credito, in Calabria e in Italia. Naturalmente, la difesa dei valori presuppone capacità di adattamento alla realtà che è in continuo mutamento, perciò la logica del presidio associativo va adeguata all’era dei Gruppi Bancari ma pur sempre nella consapevolezza di appartenere tutti ad un mondo comune che è quello della Cooperazione di Credito a mutualità prevalente”.

In chiusura è stato presentato anche il prossimo appuntamento con il Forum Nazionale dei Giovani Soci delle BCC italiane, che quest’anno si terrà in Calabria, a Cosenza, dal 20 al 22 settembre.

DATI TECNICI DELLE BCC CALABRESI

Nel 2018 le BCC hanno adottato nuovi principi contabili (IFRS9) per cui i dati non sono pienamente confrontabili con quelli del 2017. Inoltre bisogna tener conto che, nel corso del 2018, dopo la conclusione del commissariamento, la BCC di Cittanova ha provveduto alla redazione del bilancio pluriennale.

Tenendo conto di queste premesse, al 31.12.2018 sei BCC su otto hanno chiuso con un bilancio positivo.

Il margine di interesse evidenzia un lieve miglioramento mentre il margine di intermediazione è in significativo calo per il ridursi degli utili su titoli.

Gli impieghi, al netto delle sofferenze, crescono in Calabria dell’1,1% (4,5% nelle altre regioni del Sud; 1,5% nel Sistema nazionale BCC; 1,8% nel Sistema Bancario); la raccolta da clientela cresce del 2,1% (1,9% nelle altre regioni del Sud; 0,0 nel Sistema nazionale BCC e 0,1% nel Sistema Bancario).

I Crediti deteriorati sono diminuiti in Calabria del -29%,  più che nel resto d’Italia (-24,7% nelle altre BCC del Sud; -25,9% nel Sistema nazionale BCC, -31,6% nel Sistema Bancario) ma, nonostante la significativa riduzione, restano più alti che altrove (Sofferenze/Impieghi: 10,3% BCC Calabria; 8,8% nelle altre BCC del Sud; 7,4% nel Sistema nazionale BCC; 5,6% nel Sistema Bancario). Il ramo col maggior ammontare delle sofferenze, in Calabria, continua ad essere quello delle Costruzioni, come nel resto d’Italia, con al secondo posto il Commercio.

Il CET1 ratio ed il Total capital ratio delle BCC calabresi risultano pari, rispettivamente, al 23,0% (24,2% nel 2018) ed al 23,1% (24,4% nel 2018).


di Redazione | 01/07/2019

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