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Amendolara (Cosenza) - Amendolara è il “Paese delle Mandorle e della Secca”. Voto unanime del Consiglio Comunale


Amendolara può essere definito come il “Paese delle Mandorle e della Secca”. Nell’ultimo Consiglio Comunale il punto in questione all’ordine del giorno è stato votato all’unanimità da parte dei consiglieri comunali presenti. Con l’Amministrazione Ciminelli, il Comune di Amendolara si sta impegnando in un percorso di caratterizzazione e valorizzazione della mandorla che storicamente ha consegnato ai posteri il nome di Amendolara. La Lagaría del VII e VI secolo a.C. ha poi mutato il suo nome in Amigdalaria, Mendolaria, Mennulara sino all’attuale Amendolara. Dalla notte dei tempi i mandorli hanno fatto bella mostra di sé sui pianori di Amendolara, contribuendo nei secoli a plasmare il nome del comune dell’Alto Jonio Cosentino. Anche se, quanto meno nella storia moderna e contemporanea, non si ricorda ad Amendolara un fiorente commercio di mandorle. Ma oggi le cose potrebbero cambiare, in quanto l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Antonello Ciminelli, con un’accelerata nell’ultimo anno, sta costruendo i presupposti per poter trasformare un marchio identitario anche in una filiera produttiva con il conseguente indotto. Il primo passo è stato quello di realizzare grazie a partner importanti – quali l’Università della Calabria; il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo (Ba) e l’A.R.S.A.C. (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) – una mappatura genetica delle mandorle di Amendolara, che hanno portato ad individuare due genìe autoctone, quali la “Pizzutella” e la “Mullisa piccola”, varietà uniche al mondo, almeno da quanto risulta dagli archivi internazionali del “Basile Caramia”.

Con questi importanti presupposti in carniere, il sindaco Ciminelli d’accordo con “Basile Caramia” ed A.R.S.A.C., sta valutando l’ipotesi concreta di costituire un Distretto della Mandorla, dove aderirebbero, al momento, anche i comuni di Castroregio, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico e Trebisacce. «L’inserimento di questi comuni – precisa il sindaco – non è frutto di una scelta discrezionale, ma rappresentano semplicemente quei paesi dove alcuni produttori ci hanno chiesto la disponibilità di poter piantare mandorle autoctone di Amendolara». Il Comune con i suoi partner e grazie anche alla collaborazione del consigliere comunale, Mariateresa Stamato e della docente Unical Silvia Mazzuca, sta lavorando proprio in tal senso e cioè puntare alla produzione di mandorle esclusivamente originali di Amendolara. Oltre ad aver costituito un’ATS (Associazione Temporanea di Scopo) con alcuni produttori. “Abbiamo trovato anche un partner industriale – comunica il primo cittadino Ciminelli – che è disposto a comprare le nostre mandorle per 15 anni”. Nel frattempo, è stata firmata una convenzione tra il Comune, il Centro di Ricerca “Basile Caramia” e l’A.R.S.A.C. “per le attività di caratterizzazione e valorizzazione delle accessioni di mandorlo di Amendolara”.

Per ciò che concerne la Secca – altro elemento distintivo della denominazione  che naturalmente, come è stato precisato anche il Consiglio Comunale, non andrà assolutamente a modificare il nome di “Amendolara”, ma si presenta al momento soltanto come un appellativo in un’ottica di adeguate politiche di marketing – anche in questo caso il Comune ha messo in campo importanti politiche di valorizzazione che gli hanno consentito di avere in gestione, dalla Regione Calabria, la mitologica area marina per “riconosciuta sensibilità ambientale”. La Secca è un atollo sommerso che la leggenda configura come quell’isola Ogigia dove sostò, tra le braccia della ninfa Calipso, l’Ulisse omerico dopo la guerra di Troia, di ritorno ad Itaca dalla sua Penelope. Leggenda a parte, la Secca oggi è un’area di eccezionale importanza e scrigno di una biodiversità marina senza eguali per la cui difesa nel marzo del 2017 il Comune ha realizzato particolari lavori per la posa di dissuasori contro la pesca a strascico. Questa politica tesa alla valorizzazione del mare ha convinto la stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, tra le più importanti in Europa ad avviare le procedure per aprire ad Amendolara una propria sede decentrata entro l’estate. Per questi ed alti motivi che a breve subentreranno, Amendolara è “Il paese delle Mandorle e della Secca”.


di Redazione | 29/01/2019

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