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Catanzaro (Catanzaro) - Slow food, riconoscimento per biologo calabrese


Slow food, a guidare il costituendo Consiglio Scientifico Internazionale della prestigiosa associazione mondiale e che vedrà al suo interno rappresentanti delle università, dei centri di ricerca, dei contadini, dei pastori, dei pescatori, dei trasformatori e dei cuochi degli oltre 160 Convivium sul pianeta sarà il calabrese Silvio GRECO, noto e stimato docente di controllo delle produzioni agroalimentari presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (UNISG) nonché Dirigente di Ricerca della Stazione Zoologica Anton DOHRN. – A darne notizia in diretta allo stesso GRECO, al 12esimo Salone Internazionale del Gusto – TERRA MADRE conclusosi nei giorni scorsi a TORINO è stato Carlo PETRINI, fondatore e presidente internazionale di SLOW FOOD.

La prestigiosa ed autorevole investitura per GRECO che è già presidente del Comitato scientifico di SLOW FISH è giunta nel corso di uno dei dibattiti probabilmente più seguiti e interessanti dell’evento internazionale di SLOW FOOD: la presentazione dell’ultimo libro dello stesso GRECO, UN'ONDA DI PLASTICA, alla presenza di PETRINI, Luciana CASTELLINA, Paola DEL NEGRO, Gianni TOGNONI, RAFFAELLA BULLO (coautrice) e, nel pubblico della gremita platea di iscritti da tutto il mondo, anche del grande fumettista Sergio STAINO. – Un ruolo importante, delicato e di importante prospettiva – ha detto PETRINI – che viene riconosciuto non soltanto ad un amico di lunga data ma ad un membro della grande famiglia SLOW FOOD tra i più impegnati sul lato scientifico ed una delle figure accademiche più rigorose ed attente oggi in Italia ed in Europa rispetto alla straordinaria emergenza che stanno vivendo, insieme alla terra, le acque di tutti i mari del mondo, Mediterraneo incluso.

Il mio e nostro impegno – ha spiegato Silvio GRECO ringraziando PETRINI per le parole di amicizia e di incoraggiamento – sarà finalizzato a far sì che il Consiglio Scientifico Internazionale innanzitutto rappresenti la diversità di genere, veda la partecipazione non solo dell'Università e degli enti di ricerca delle varie nazioni, ma i saperi tradizionali. Una scelta chiara e precisa – ha aggiunto –  affinché esso diventi supporto culturale e scientifico alle campagne internazionali di Slow Food International e riferimento della Presidenza internazionale e dell'Università di Scienze Gastronomiche in vista della sfida dell'Università Diffusa, lanciata a TERRA MADRE.

Nato a Vibo Valentia, Silvio GRECO è biologo marino, già consigliere del Ministero dell'Ambiente e esperto di agroalimentare e di pesca. È stato ricercatore dell'Istituto Talassografico del CNR e docente a contratto dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Attualmente insegna Produzioni animali presso l'Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo – Bra, già dirigente di ricerca dell'Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è membro della CNSA Commissione Nazionale Scientifica per l'Antartide e membro della COI, Commissione Oceanografica Italiana.  È inoltre presidente del Comitato scientifico di Slow Fish e del Comitato scientifico Ambiente Mare di Coldiretti e promotore della sede regionale della Stazione Zoologica Anton Dohrn in Calabria ad AMENDOLARA, destinata a diventare hub nazionale della ricerca marina e di cui lo stesso GRECO è direttore. – È anche autore di GUARDA CHE MARE e de IL PESCE (Slow Food Editore). – L’ultimo libro/UN’ONDA DI PLASTICA. (Edizioni MANIFESTOLIBRI). Il nostro tempo può essere definito come l’ETÀ DELLA PLASTICA. Dagli anni ‘50 la produzione della plastica caratterizza la nostra vita con 300 milioni di tonnellate ogni anno nel mondo. Di queste, tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate arrivano in mare sotto forma di marine litter e sono il risultato dell’errata gestione dei rifiuti a terra. La troviamo sulla superficie del mare, sulle spiagge, sul fondo marino, a tutte le latitudini, anche in zone remote come l’Artico. L’emergenza plastica potrebbe provocare un impatto ambientale complessivo più grave degli stessi sversamenti petroliferi. Se consideriamo il nostro consumo spropositato. Se pensiamo che la ingeriscono i pesci, quindi noi. Se è stata creata per essere indistruttibile quindi non è biodegradabile. Nel libro GRECO insieme all’esperta ambientale Raffaella BULLO ci spiegano come e perché siamo arrivati a questo punto. E se possiamo fare qualcosa per uscirne. 

 


di Redazione | 27/09/2018

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